I ribelli sciiti che controllano la capitale Sanaa combattono da giorni per prendere la città costiera, rifugio del presidente deposto. Secondo un testimone citato dalla Bbc, nel porto sono sbarcati soldati stranieri di nazionalità non identificata: nei giorni scorsoi l'Arabia Saudita, che guida una coalizione di 10 Paesi che bombarda da 8 giorni le postazioni dei ribelli, ha minacciato un intervento di terra
Da Sanaa, nel nord ovest del Paese, la guerra si è spostata al sud. I ribelli sciiti Houthi, che controllano la capitale e da giorni combattono sul terreno con le forze leali al deposto presidente Hadi, sono entrati nella città di Aden e, secondo la tv satellitare Al Arabiya, hanno preso possesso del palazzo presidenziale. Nel porto della città, importante dal punto di vista strategico perché sorge in una posizione tale da controllare l’omonimo golfo, sarebbero sbarcate, secondo la Bbc, nelle ultime ore “truppe straniere” dalla nazionalità non precisata. Più volte negli ultimi giorni l’Arabia Saudita, a maggioranza sunnita e alla guida di una coalizione di 10 Paesi che bombarda da 8 giorni le postazioni degli Houthi (sciiti), ha minacciato un intervento di terra contro i ribelli.
Un militare delle Guardie di frontiera saudite è stato ucciso e altri 10 feriti da colpi sparati da oltre il confine con lo Yemen. Lo scrive il sito dell’agenzia saudita Spa, secondo la quale i militari presidiavano un posto di confine finito bersaglio di un’intensa sparatoria proveniente da un’area montuosa yemenita. Alcune unità del Regno – dopo aver risposto al fuoco – sono poi intervenute per “una ricognizione”, sconfinando.