I rimborsi della società controllata dalla regione Lombardia sono protagonisti dell'inchiesta a Milano: dai quadri all'argenteria, fino alla toletta per animali. Le "spese pazze" della società regionale quotata in Borsa (tra cui tre oli su tela da 17mila euro) sono elencate in una dozzina di rapporti con migliaia di pagine di allegati effettuati negli ultimi quattro anni dal servizio Audit interno
La spesa più pazza è quella pagata il 28 aprile 2014. Quel giorno la società Ferrovie Nord Milano, una Spa quotata in Borsa, sottoposta al controllo della Consob, e controllata dalla Regione Lombardia con il 57,57 per cento e dalle Ferrovie dello Stato con il 14,7 per cento (il resto è in mano ai privati) paga una multa per eccesso di velocità pari a mille euro presa il 31 luglio 2010 addirittura a Basilea, in Svizzera. Fnm – che includendo le partecipate come Trenord (al 50% con Trenitalia) fattura 300 milioni e trasporta 59 milioni di persone grazie a 4 mila dipendenti – ha pagato quella multa, con 4 anni di ritardo, semplicemente perché non è stata in grado di indicare il conducente.
Al Fatto Quotidiano il presidente di Fnm Norberto Achille spiega che la multa è stata presa proprio da lui mentre correva in Germania in missione per incontrare i soci tedeschi di Fnm della DB Shenker.
Le auto aziendali assegnate ai vertici di Fnm dovrebbero essere solo quattro, da quello che ci dice il presidente del collegio sindacale Carlo Alberto Belloni, ma devono essere guidate da piloti amanti del brivido a spese altrui. A Belloni, come ci ha confermato in una lunga intervista ieri, è stato consegnato un report nel quale sono dettagliate multe già pagate per poco meno di 70 mila euro. Al Fatto però risulta che la cifra effettiva sfiori i 170 mila euro. “Mi sembra troppo” dice Belloni . Mentre il presidente della Fnm, Norberto Achille, non entra nel merito e tenta di azzardare una giustificazione: “Quando si passa sulle corsie preferenziali le multe si accumulano”.
Non ci sono solo le multe però. La spesa Fnm più divertente è quella di 20 euro al negozio di Sergio Zanni in via Rasori, che non si occupa di treni ma di “servizi e toeletta per animali domestici“. Fnm si dedica anche all’arte e il 13 gennaio del 2011 compra alla Galleria d’Arte Sacerdoti, a due passi da via Montenapoleone, tre oli su tela per 17 mila euro: due dipinti di scuola napoletana del 19esimo secolo più una natività di scuola lombarda del 16esimo.
Le spese pazze della società regionale quotata in Borsa sono elencate in una dozzina di rapporti con migliaia di pagine di allegati effettuati negli ultimi quattro anni dal servizio Audit interno. Le carte sono state acquisite dai Carabinieri del nucleo investigativo di via Moscova su delega del pm Giovanni Polizzi nei mesi scorsi. Il fascicolo è iscritto con il reato di peculato contro ignoti. Ora però l’indagine avviata nei primi giorni di febbraio è a una svolta. Polizzi attende le ultime informative dei Carabinieri per decidere se e chi iscrivere sul registro degli indagati.
Tra le spese più dure da giustificare si segnalano quelle effettuate sui siti internet di gioco online come PokerBwin.it oPokerinvenice.com. Mentre tra le uscite più delicate politicamente ci sono le consulenze affidate dall’ex direttore generale Giuseppe Biesuz, condannato recentemente a 5 anni e 2 mesi in un processo su altre vicende con “forzature delle procedure di acquisto”: Biesuz preferiva l’affidamento diretto in esclusiva alla concorrenza.
Sono una decina le consulenze criticate dai revisori. Tra queste spicca quella al ciellino (come Biesuz e come Formigoni, al quale era legatissimo) Marco Mazarino De Petro. Per coordinare un progetto sulle stazioni del “Ramo Iseo”, Mazarino De Petro ha incassato in 4 anni ben 473 mila euro. Altra voce sensibile politicamente è il contributo alla Fondazione creata dal vicepresidente della Regione Lombardia, allora coordinatore regionale del Pdl e sindaco di Arconate, Mario Mantovani. La Fondazione Mantovani ha ricevuto 25 mila euro più Iva destinati a un’iniziativa di solidarietà, con tanto di lettera di ringraziamento di Mantovani che dice di avere realizzato con i soldi delle Ferrovie una vacanza per 130 ragazzi dell’Oltrepo mantovano colpiti dal sisma del 2012. Altri 20 mila euro sono andati da Fnm alla sezione Avis di Arconate, sindaco Mantovani.
Tra le spese non giustificate pagate con il fondo cassa delle Fnm ci sono, nel periodo 2011-2014, 9 mila euro in abbigliamento, 10 mila euro in ristoranti, bar e pasticcerie in giorni festivi, quasi 5 mila euro in farmacie, 3 mila euro in profumeria e poi la solita attenzione alla cultura: 500 euro in libri di narrativa e altrettanti per arte grafica e design.
Il Consiglio di amministrazione di Fnm, da sempre un feudo di Forza Italia e Lega, si è riunito ieri. Il presidente del consiglio sindacale Belloni, alla vigilia, ha spiegato che all’ordine del giorno non ci sarebbe stata la questione delle spese pazze, ma “la nomina del nuovo capo dell’Audit perché, in un’operazione che non c’entra nulla con Fnm, il precedente era stato arrestato”. Il presidente Norberto Achille, 70 anni, è in sella dall’aprile del 1998, quando fu spostato dalla poltrona di assessore ai Trasporti della giunta Albertini alla guida della società regionale, sempre in quota Forza Italia. Vicepresidente è Salvatore Randazzo, 63 anni, fedelissimo dell’ex ministro della difesa Ignazio La Russa e nato a Paternò come lui.
I tre consiglieri in quota Lega potrebbero sollevare il caso ma – come scriveva il Corriere della Sera all’insediamento del cda nel 2012 – sono stati indicati dall’allora vicepresidente della regione, il leghista Andrea Gibelli, oggi dato per favorito come sostituto di Achille. Una nomina gradita al governatore Maroni ma non certo un segnale di discontinuità. Il presidente del collegio sindacale Carlo Alberto Belloni, che certo non ha brillato nel controllare le spese folli, si vanta (anche con Il Fatto) di essere amico di Gibelli da venti anni.
da Il Fatto Quotidiano del 2 aprile 2015