Una volta, tra i passeggeri e la cabina di pilotaggio c’era solo una tenda, oggi, dopo gli attentati dell’11 settembre, per ragioni di sicurezza, un’invalicabile porta blindata. La presenza di una tenda o di una porta blindata cambia, in maniera silente, la definizione e il rapporto di coloro che stanno ai due lati di questo confine. Se un confine è lieve, facilmente valicabile, è come se le due parti non fossero molto diverse fra loro. Non certo nelle competenze di guida, quanto nell’obiettivo: effettuare un volo con una certa destinazione. Viceversa, se la separazione è rigida, blindata, invalicabile, lo scenario cambia. Anzi, per dirlo meglio, i sistemi di sicurezza sono costruiti perché si dà per scontata che una parte abbia intenzione di nuocere e pertanto ci si attrezza per difendersi. I malintenzionati ovviamente sono i passeggeri che diventano d’emblée potenziali terroristi, mentre equipaggio e piloti sono quelli benintenzionati.
Purtroppo non è sempre così, ci sono anche piloti con cattive intenzioni. Così come ci sono passeggeri con buone intenzioni, non potenziali terroristi o squilibrati.
O meglio ancora, ognuno può passare da uno stato all’altro, dall’equilibrio allo squilibrio per ragioni interne o esterne. Cambiano le emozioni, gli umori, le idee, i progetti, per ragioni difficili da rintracciare, o per accadimenti della vita relazionale, con la loro dose di gratificazioni e di frustrazioni, fallimenti.
La mente umana, così come i i gruppi, cercano continuamente di difendersi dal caos emotivo e dalla sofferenza. Così, la parte (che si presume) caotica, confusa, instabile, volubile, emotiva, irrazionale, angosciata, viene isolata, circoscritta, reclusa, ghettizzata, sterminata, attraverso sofisticati meccanismi di difesa e procedure di controllo che ne permettono la sua individuazione, isolamento e gestione.
Questa logica rimanda suggestivamente all’organizzazione psichica (scissa) del pilota, ma anche a quella dei meccanismi di sicurezza dell’aereo che hanno portato ad installare una porta blindata. Le parti con le buone intenzioni, sia dentro il pilota impazzito, sia nella veste del resto dell’equipaggio e dei passeggeri, non sono riuscite ad arrivare a quelle con le cattive, non sono riuscite a passare i sistemi di sicurezza.
Dimenticavo! Il contrario di sicurezza è fiducia, figlia di mamma integrazione e papà speranza, genitori d’altri tempi.
di Giusy Cinquemani
Twitter: @GiuCinque