Chiusa la lunga pausa invernale, sabato 4 aprile riapriranno al pubblico i cancelli di uno dei più suggestivi giardini italiani: Ninfa. Centoesei ettari di rara bellezza e cura, difficile da trovare altrove.
Ho avuto modo di visitare varie volte Ninfa. E in più occasioni. Da sola, con le scuole, una volta con Italia Nostra e un’altra volta in forma privata. In questa occasione ho visitato aree non aperte al pubblico. Ma ogni volta vedere questi paesaggi, la collina che la circonda, i ruderi , i corsi d’acqua, i ponticelli e la grande varietà di piante che la abitano, è sempre una commozione diversa. D’altronde non a caso è stata classificata dagli inglesi tra i dieci giardini più belli al mondo. E detto da loro…
L’elenco di questi giardini unici e belli al mondo, è stato stilato non molto tempo fa da Rory Stuart, autore specializzato in libri di giardinaggio e ambiente. Il Telegraph nel dare la notizia così descrisse Ninfa: “A romantic ruin garden created by three generation of women, with water everywhere. Achieved with artful care, so that it seems almost natural”.
Tre generazioni di donne? Verissimo. Ma chi erano? I proprietari del posto erano i principi Caetani. E l’area venne bonificata intorno al 1920 da Celasio Caetani, che decise di realizzare qui lo splendido giardino e avviò anche un recupero botanico attraverso la piantumazione di specie diverse sotto la guida della madre Aba Wilbraham Caetani. L’opera fu poi continuata dal fratello Roffredo, dalla moglie di quest’ultimo, Marguerite Chapin Caetani e dalla figlia Lelia Caetani Howard . E fu proprio Lelia, l’ ultima esponente di questa nobile famiglia, a sistemare questo splendido parco romantico, arricchendolo di specie esotiche e alleggerendolo con fantasiosi giochi d’acqua.
L’anno scorso osservando le centinaia di opere esposte al Metropolitan Museum of Art di New York ho trovato un ritratto ad olio proprio di Lelia Caetani. Un bel tuffo al cuore.
Ma non sono solo le cure a rendere Ninfa speciale. La fortuna la deve anche ad un microclima molto favorevole, dal momento che tutta l’area è protetta e difesa dalla collina di Norma e il fiume che vi scorre “funge da regolatore termico”.
Il Giardino di Ninfa, che si trova in provincia di Latina, custodisce le rovine di una città medievale, incendiata e saccheggiata più volte e poi abbandonata dai suoi abitanti. Oggi, intorno alle rive di un laghetto, sono rimasti i ruderi di un borgo fantasma, con le sue mura, le torri, le chiese e le abitazioni.
Se ci mettiamo ad elencare le piante, sarebbe un esercizio inutile, tante ne sono e di varietà diverse. Non c’è altra soluzione che visitare questo vero paradiso terrestre. Ninfa è uno spettacolo unico e assolutamente da non perdere.
I giardini di Ninfa sono aperti al pubblico da aprile ad ottobre, il primo sabato e domenica del mese. Sono previste delle aperture straordinarie. Per informazioni contattare la Fondazione Caetani (Tel 0773-632231).