Le parole, soprattutto in campagna elettorale contano più dei fatti. Passata la festa “gabbato lu santu”, si dice nei paesi del meridione d’Italia. Ed ecco che il Parlamento Europeo ad aprile del 2014 (prima delle elezioni dunque tenutesi a maggio del 2014) lancia una meritoria campagna per la diffusione della cultura in Europa, denominata, “100 libri per l’Europa” .
Il progetto firmato dal Presidente dell’europarlamento, il socialista Martin Schulz, è finalizzato a far sì che i giovani europei possano apprendere la storia e la cultura dell’integrazione europea. Una bella iniziativa attraverso la quale “il Parlamento europeo mette a disposizione una selezione di libri, studi e lavori accademici sulle idee alla base dell’integrazione europea. In un sito speciale, i lettori possono scoprire libri in diverse lingue di autori provenienti da tutta Europa. L’obiettivo del progetto è quello di presentare le idee e le persone che stanno dietro l’integrazione europea e che possono anche aiutare a trovare soluzioni alle sfide che l’Europa si trova ad affrontare oggi”.
Un sito nella pagina ufficiale del Parlamento ove poter consultare i “Grandi” del pensiero dell’Unione.
I primi di marzo di quest’anno lo stesso Schulz, in un evento memorabile ripreso dal canale di news del Parlamento, dichiara con grande slancio: “Stiamo ancora attraversando una tempesta. E in una tempesta, le navi hanno bisogno di capitani, e i capitani hanno bisogno di bussole. In Europa, i libri sono le bussole dei capitani “.
Bene, bravo, bis!
Solo che deve essere alquanto problematica questa tempesta e un po’ incerti sul da farsi questi capitani, perché non tutti i libri presenti sul sito del Parlamento si possono leggere a causa delle restrizioni della legge sul diritto d’autore.
Su due terzi dei libri proposti sul sito del Parlamento europeo campeggia infatti la scritta, debitamente compilata nelle lingue dell’Unione, che informa il pubblico del fatto che i testi presenti sul sito non si possono leggere a causa delle norme sul diritto d’autore: “This title is unfortunately not available in full text for copyright reasons.”
E cosi tutti i libri di Altiero Spinelli, autore del Manifesto di Ventotene, uno dei testi fondamentali per l’integrazione Europea, sono inaccessibili. E, come i suoi anche quelli di De Gaulle, di Timoty Arton Gash, di De Gasperi, e di tutti gli scrittori, filosofi che hanno provato a fare grande la nostra Europa. L’Europa della cultura te li fa vedere ma non te li dà, potrebbe essere il nuovo titolo del Progetto.
W l’Europa, W l’Italia.