Gli iscritti al Pd, nel bolognese, calano come mai prima. Questa settimana si chiude il tesseramento con il bilancio di poco più di 15mila iscritti: 4.500 in meno rispetto al 2013 (circa un quarto dei tesserati). “Negli ultimi anni il calo è stato costante – spiega Alberto Aitini neo-responsabile dell’Organizzazione del Pd bolognese –  ma quest’anno è andata peggio. La flessione ha avuto un incremento del 20%. In parte  il calo degli iscritti è un dato fisiologico ma bisogna riconoscere che il tesseramento, tra primarie, elezioni Europee, amministrative e Regionali, è stato trascurato”. Una parte degli ex-iscritti, poi, “non vede politiche di governo in linea con le loro aspettative”. Il mese scorso il Pd bolognese ha espresso una nuova segreteria guidata dall’ex capogruppo in Comune, il cuperliano Francesco Critelli. I componenti hanno un età media di 35 anni e vorrebbero dare uno scossone al Pd, dopo i dati deludenti di affluenza a primarie ed elezioni regionali.

“Non possiamo scendere sotto i 15.000 iscritti” avverte Aitini. “Il bilancio del tesseramento – mette in chiaro – dipende anche da come viene fatto. E’ anacronistico aspettare che le persone vadano ai circoli per iscriversi. Dobbiamo andare noi a casa loro, anche di chi non ha rinnovato la tessera, per parlare delle riforme del governo che non capiscono o non condividono. Bisogna recuperare il rapporto con gli iscritti e coinvolgerli maggiormente, non solo in vista delle consultazioni”. Così, il responsabile dell’Organizzazione, per correre ai ripari, ha messo in piedi una task force di un centinaio di volontari. Una parte importante arriva dal serbatoio del Giovani Democratici di cui Aitini è stato l’ultimo segretario. Il loro compito è quello di contattare gli iscritti e incentivare il tesseramento 2015. Una ricetta per avvicinare anche i ragazzi al Pd, visto che la fascia di età media dei tesserati parte dai 48 anni in su. E per svecchiare il partito e facilitare il tesseramento, hanno tentato anche la strada del rinnovo on-line della tessera sul sito del Pd. “I primi risultati del nostro lavoro si vedono già – afferma Aitini – . Il tesseramento 2015 sta andando meglio di quello dell’anno scorso”.

Un trend positivo confermato dai circoli bolognesi dai quali, però, arrivano critiche verso la gestione della precedente segreteria, guidata dall’attuale assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini. “I tesserati – dice chiaro e tondo Alessandro Cerra, segretario del circolo Renzo Imbeni, uno dei più popolosi – non possono essere interpellati solo alle elezioni. Il percorso per coinvolgere gli iscritti, avvallato negli ultimi anni dai dirigenti Pd, prevedeva una strana forma di democrazia partecipata: da via Rivani (sede della federazione bolognese del Pd, ndr) arrivavano ai circoli indicazioni e decisioni che dovevamo poi comunicare alla base. Critelli ha promesso che con lui avverrà esattamente il contrario. Saranno gli iscritti a dare indicazioni alla federazione”. “Sono sicuro – commenta Paolo Cavalieri, segretario dell’Unione del Pd di Santo Stefano – che la nuova segreteria inaugurerà un cambiamento di passo rispetto a quella precedente. Si dovrà delineare una distinzione tra elettori e iscritti, questi ultimi vanno coinvolti di più”. E nei piani di rinnovamento della segreteria – anche se l’ultima parola spetterà alle federazioni locali – c’è anche la razionalizzazione dei circoli, con l’unificazione, in provincia, di quelli più piccoli o che non hanno una sede. E’ quello che è avvenuto a Sasso Marconi dove tre circoli si sono fusi in uno. Per Bologna, invece – spiega Aitini – è in programma “una revisione” delle sedi che ospitano i circoli “che devono essere più funzionali e meno costose”.

Il tema del tesseramento verrà affrontato dal Pd a Casalecchio, il 12 aprile, insieme al vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini, nel corso di un’iniziativa di autofinanziamento. Il calo delle iscrizioni, difatti, non interessa solo l’Emilia-Romagna ma tutte le regioni. Lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi rivuole con forza un Pd basato sul tesseramento, con buona pace delle sue battaglie passate per l’avvento del “partito liquido”. Per questo motivo ha istituito una commissione che dovrà rivedere le modalità organizzative del partito, guidata dal presidente del Pd Matteo Orfini. In commissione sono già stati ascoltati tutti gli ex-segretari Pd.

Tra le novità previste – che dovrebbero essere varate all’assemblea nazionale di giugno -, l’elezione dei segretari regionali da parte dei soli iscritti e non della platea delle primarie. “Attraverso questa commissione – spiega la parlamentare modenese Giuditta Pini – si cercherà di modificare lo statuto del Pd per ridisegnare anche il ruolo degli iscritti, che devono contare di più. Speriamo serva a incrementare il tesseramento e a coinvolgere di più le giovani generazioni”.  Tra i componenti, anche la vicepresidente del Pd, la bolognese Sandra Zampa. La deputata civatiana  lamenta però che “i lavori della commissione si sono fermati e non ci si riunisce da molto tempo”. “Invece – mette in chiaro – è necessario interrogarsi con rigore e onestà sul calo del tesseramento. E’ evidente che dietro c’è un segnale di protesta da parte degli iscritti a cui avevamo promesso di poter partecipare alle politiche del partito in modo più efficace. Un impegno che non è stato rispettato”. “C’è poi una contestazione alla trasformazione del partito. E ne va tenuto conto” scandisce riferendosi alle politiche di Renzi e alla virata al centro del Pd. “L’elettorato ci sta mandando un messaggio e dobbiamo ascoltarlo – avverte –, sul partito è caduto il discredito anche a causa dei molti scandali e ad essere colpita, purtroppo, è stata anche l’Emilia-Romagna, da sempre esempio di virtuosità della politica”.

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