L’aviazione kenyota ha bombardato due campi di Al Shabaab in Somalia. Lo ha fatto sapere l’esercito del Kenya. I campi si trovano a Gondodowe e Ismail, nello Stato di Gedo al confine con il Kenya. Nuvole di fumo provocate dalle bombe rende difficile stabilire i danni dopo l’attacco o fare una stima del numero di morti. Giovedì un commando di fondamentalisti aveva attaccato una università a Garissa, in Kenya a circa 200 chilometri dal confine somalo, uccidendo 148 persone.
“Abbiamo preso di mira le due aree perché, secondo informazioni di cui siamo in possesso, i combattenti di al-Shabab arrivano da lì per attaccare il Kenya”, ha dichiarato un portavoce militare. Il Paese è in difficoltà nel tentativo di fermare il flusso dei combattenti e di armi attraverso il poroso confine lungo 700 chilometri con la Somalia. Dall’aprile 2013, il gruppo estremista islamico somalo ha ucciso più di 400 persone in Kenya. Intanto, una forza di peacekeeping dell’Unione africana che include truppe kenyote lotta contro i militanti in Somalia.
Nel Paese, intanto, scoppia la polemica: secondo il quotidiano Kenya Daily Nation, la polizia keniota ha atteso 7 ore prima di far intervenire le forze speciali nel college di Garissa: “Prima di intervenire, intorno alle cinque, hanno ricevuto un briefing sulla situazione durato due ore e poi hanno atteso i rinforzi arrivati dalla capitale in auto”. C’è poi voluta solo mezz’ora per porre fine all’assalto, si precisa sottolineando che a Garissa sono stati ripetuti gli errori commessi nel settembre del 2013, quando gli jihadisti avevano attaccato il mall di Nairobi Westgate, uccidendo 67 persone.
Sul fronte delle indagini, il ministero dell’Interno di Nairobi ha fatto sapere di aver identificato uno degli assalitori. Si tratta del figlio di un ufficiale del governo. Si chiamava Abdirahim Abdullahi ed era tra i quattro estremisti del gruppo islamista vicino ad Al Qaeda che hanno pianificato e messo in atto l’assalto al campus, uccidendo gli studenti in base alla loro fede religiosa. Un ufficiale di Garissa ha spiegato che il governo sapeva che Abdullahi, ex studente di legge all’università di Nairobi, si era unito ad al Shabaab dopo la laurea conseguita nel 2013. “Era uno studente brillante, ma poi si è legato a quelle folli idee”, ha dichiarato l’ufficiale.