Al Tesoro arrivano nuove risorse dei rapporti “dormienti”. In questi giorni le banche e le Poste stanno trasferendo al ministero gli elenchi e gli importi di conti dormienti non movimentati da oltre dieci anni, assegni circolari non incassati, polizze vita prescritte, fondi di investimento, certificati di deposito e libretti postali dimenticati. Per i piccoli risparmiatori titolari di questi prodotti di risparmio non è però detta l’ultima parola. È infatti ancora possibile recuperare le somme che la legge vuole confluiscano nel fondo pubblico per le vittime reati finanziari, creato per risarcire il risparmio frodato, ma mai realmente diventato operativo.
Ma come bisogna procedere? È necessario bussare alla porta della società pubblica Consap, incaricata dal ministero del Tesoro della gestione delle domande di rimborso dei conti dormienti. Il piccolo risparmiatore deve innanzitutto verificare se è realmente titolare o erede di un rapporto dormiente. Per farlo basta inserire anche solo alcuni dati sul sito della Consap. In pochi il secondo il sistema accerta la presenza o meno di un prodotto intestato al nominativo indicato anche in assenza del numero di rapporto. Successivamente è necessario compilare il modulo di rimborso Consap relativo al rapporto trasferito al fondo vittime dei reati finanziari. Il modulo deve essere obbligatoriamente accompagnato dall’attestazione di devoluzione delle somme al fondo stesso, rilasciata dall’intermediario finanziario presso il quale giacevano gli importi, e da un documento d’identità del richiedente. Nel caso si tratti di rapporti ereditati, è necessaria anche un’autocertificazione la cui veridicità è sottoposta a controllo a campione da parte della Consap.
Per presentare l’istanza di rimborso, non è necessario affidarsi a intermediari. La Consap suggerisce di stare allerta e diffidare di “agenzie e/o terzi che contattano gli interessati alla restituzione di importi affluiti al fondo rapporti dormienti non sono stati incaricati né dal ministero dell’Economia e delle Finanze né da Consap”. Le domande, in cui deve essere indicato l’Iban dell’eventuale beneficiario, devono poi essere inviate alla società pubblica esclusivamente a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, posta certificata o consegnata a mano presso la sede Consap (Via Yser 14, 00198 Roma).
Se la documentazione è completa e l’istanza è ricevibile, cioè non sono trascorsi i tempi di prescrizione, la Consap provvede alla liquidazione degli importi sul conto indicato dal richiedente e alla contestuale comunicazione di avvenuto pagamento. I tempi di conclusione dell’intera procedura sono generalmente da due a tre mesi. A patto che la documentazione trasferita alla società sia esaustiva. Per informarsi sulla posizione della propria domanda, si può chiamare il contact center di Consap (06/85796444) nei giorni lavorativi dalle 9 alle 17.