Neologismi per gioco?
Il muro portante di una creatività condivisa che possa ritenersi tale, soprattutto oggi, è da individuare nei luoghi d’incontro fra saperi diversi; parliamo di una creatività condivisa ‘seria’, che senza abdicare del tutto alla complessità, senza arrendersi incondizionatamente alla semplificazione, sappia imboccare una strada intermedia tra il semplice e il complesso: la via del semplesso (può giudicarsi o rivelarsi semplesso un testo o un sistema, un processo o l’impianto di un romanzo). Una parola macedonia, ma in realtà, come per adultescente o tante altre voci simili, qualcosa di più del semplice esito di un cortocircuito lessicale. A essere interessati, in questi casi, sono vocaboli di significato opposto (o incompatibili) l’uno rispetto all’altro; chiaro sintomo di un tentativo di conciliazione fra gli opposti del mondo, della volontà di una negoziazione come antidoto a una parcellizzazione dei saperi, favorita dalle nuove tecnologie, propensa ad ampliare oltremisura il dominio d’estensione di singoli termini.
Semplesso e adultescente sono voci coniate in tempi recenti (qualcuno le avrà pur inventate, magari solo per gioco) e sono anche belle perché fulminee, immediate, efficaci. Forse il segreto della vera creatività è proprio la condivisione di complessità, semplicità e bellezza, e l’equilibrio che insieme generano: la complessità corazza la bellezza contro i rischi di un vuoto assoluto della ragione; la bellezza disarma la complessità della sua vocazione preconcetta al distanziamento dal mondo; la semplicità, alleata della bellezza, impedisce di rimanere ‘incartati’ a causa di voli pindarici mal spiccati.
Uno straordinario inventore di parole ‘belle’, un onomaturgo impareggiabile, è stato Dante, di cui si celebra quest’anno il 750° anno dalla nascita. Un’occasione che c’è parsa irripetibile. Il 9 aprile lanceremo perciò a Foligno, all’interno della Festa di Scienza e Filosofia, un progetto di costruzione per gioco di un dizionario di vocaboli o significati inventati. L’impresa, diretta da Massimo Arcangeli e aperta a tutti, è nata in collaborazione con Scritture brevi, la comunità creata su Twitter da Francesca Chiusaroli. Le abbiamo dato così il nome di Twittabolario. I partecipanti dovranno rispettare le consegne di un’estrema concisione, perché gli ‘sms di Internet’ (i tweet) non possono oltrepassare i 140 caratteri, e chi se la sentirà potrà raccogliere anche il guanto di sfida della precisione assoluta: quella richiesta da twittarinun twoosh, di 140 caratteri esatti.
Come si gioca
Il Twittabolario si ispira a un’analoga iniziativa lanciata a Perugia, nel 2013, nell’occasione del Festival IMMaginario: ci si doveva inventare una parola, e le si doveva accompagnare una breve definizione. Vennero allora proposti, fra molti altri, i neologismi mutuopista (l’utopista che si culla nell’illusione di potersi comprare casa con un mutuo), gugoloso (il supergoloso del Web, al limite della bulimia) e mortaggi (gli ortaggi coltivati nella terra dei fuochi), mentre la dedica alla cultura fu sviluppata graficamente con una enorme C, che richiamava una C altrettanto enorme (quella della nave Costa tragicamente incagliatasi all’Isola del Giglio).
Un termine affettuoso per indicare l’affiliato o l’assiduo frequentatore di Twitter, in questo spirito, potrebbe essere twittarino (che farebbe rima con canarino) o twittellino (che richiamerebbe l’uccellino). Lo stesso tweet potrebbe diventare twittio (o twittigolio), e il Twittabolario un bel Cinguettario. Ma, per far capire ancora meglio le tecniche di gioco per partecipare al Twittabolario, ecco altre possibili proposte:
Navigabondo 1. Chi si avventura in quell’immenso oceano che è la Rete per il solo piacere di viaggiare, o perché non sa bene dove andare. 2. Chi, alla guida di un’imbarcazione o altro per il trasporto di persone, riflette a fondo sulla responsabilità che si è assunto perché i suoi passeggeri arrivino a destinazione.
Verbivendolo. Chi ha aperto un piccolo negozio di generi verbali per vendere le parole di una volta, scommettendo sulla loro qualità e freschezza.
Oppinione. Opinione convinta.
Accellerazione. Forte accelerazione.
Riscaldamento globale. Impianto termico per abitazioni di dimensioni planetarie.
Termovalorizzatore. Impianto per conservare al caldo i rifiuti, togliendoli dalla strada e ridando così loro una dignità.
Su Scritture brevi, che rilanciò allora l’iniziativa perugina, furono prodotti altri divertenti esempi più o meno analoghi: monolite: ‘un unico evento litigioso’ (pakicbr @fattorekappa); lessico: ‘gioco di parole passato in acqua fino ad un primo bollore’ (pakicbr @fattorekappa); sottiletta: ‘formaggio a fette molto appressato dalla Presidenza del Consiglio’ (pakicbr @fattorekappa); sonnolenza: ‘detto di chi dorme non piglia pesci’ (@Ninninedda); clarisse: ‘scazzottate tra sorelle’ (@Ninninedda); gattaiola: ‘spazio fiorito riservato esclusivamente ai felini domestici’ (@avadesordre); soldato: ‘unica informazione (@avadesordre)’; mortadella: ‘appartenente alla defunta’ (@avadesordre); EcoGrafia: ‘regole e consigli dello scrivere bene’ (@AlbanoColmo).
Una giuria premierà i più creativi fra i neologisti con una dotazione in dizionari della lingua italiana. La premiazione si svolgerà all’interno del Futura Festival (24 luglio-2 agosto) di Civitanova Marche, gemellato con la manifestazione di Foligno.
di Massimo Arcangeli, Sandro Mariani