“Ormai non c’è più nulla da grattare”. Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e renziano, commenta così la polemica tra Piero Fassino, presidente dell’Anci, e il premier Matteo Renzi sui tagli ai Comuni. In attesa del Def, Documento di economia e finanza, che sarà approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì, il sindaco di Torino aveva attaccato il governo dicendo basta ai tagli da parte dell’esecutivo. Dal teatro Franco Parenti di Milano, che ospitava l’evento “In una città del futuro. Sindaci smart e imprenditori del digitale a confronto”, il primo cittadino bergamasco sostiene che i Comuni “abbiano già dato” e che serva “un trattamento più equilibrato, che coinvolga i corpi centrali dello Stato, più refrattari a una cura dimagrante in questi anni”. Eppure il collega Dario Nardella, sindaco di Firenze, è convinto che ancora una volta debbano essere i sindaci a tirare la cinghia: “C’è da fare un lavoro tra i Comuni, ognuno deve fare sacrifici” di Stefano De Agostini
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