“Io rispetto i trans, perché quelli hanno un mestiere. Li definisco ‘toast’, perché è una cosa dolce e il toast se magna. Chiamo invece ‘tramezzini’ i gay, o, come diciamo in Abruzzo, i ‘ricchiun’”. Sono le dichiarazioni del senatore di Forza Italia, Antonio Razzi, ai microfoni de La Zanzara, su Radio24. Interpellato assieme a lady Pantera, una escort transessuale che rivendica la liberalizzazione della prostituzione, il parlamentare si avventura in una disamina del problema nel suo celebre linguaggio bislacco. E al conduttore Giuseppe Cruciani, che gli chiede se ha mai provato desiderio sessuale per una trans, Razzi risponde: “Ho conosciuto qualche trans, ma non ho mai avuto il piacere”. Il politico poi fa chiarezza sul tweet da lui pubblicato nel giorno di Pasquetta (‘Buona Pascuetta’): “Gli auguri di Pasqua li ho fatti in italiano, quelli di Pasquetta li ho voluti fare nella lingua ufficiale mia, quella abruzzese, perché difendo tutti i dialetti italiani, bisogna mantenerli non ‘levarlo’. E io mi mantengo il mio dialetto abruzzese”. E aggiunge: “Voi ne capite più di me di questi ‘geggi’ (aggeggi, ndr) elettronici. Quello (un collaboratore, ndr) aveva scritto subito ‘buona Pasquetta’ originale proprio come si dice, io invece l’ho dovuto correggere in abruzzese. Come si scrive la parola ‘soqquadro’? Se la scrivo sul cellulare, io appena incomincio già me lo scrive tutto in italiano. Comunque, devi mettere la ‘q’. Anzi, almeno 2 o 3 ‘q’, se per caso ce ne sta qualcuno in più, poi lo levi. Abbondiamo”. Poi puntualizza: “Su twitter mi hanno attaccato dicendo che sono un ignorante, ma li ho lasciati divertire, a me che me ne frega? Nun me rompete li cojoni, lasciatemi sta’ tranquillo, se no è che andiamo a fini’ male. Io dico la mia, nel senso che io difendo il dialetto. Anche mia moglie mi ha detto: ‘Guarda, in spagnolo ‘pasquetta’ si scrive con la ‘c’, non con la ‘q’” di Gisella Ruccia