Il leader laburista, in campagna elettorale, avanza la proposta di eliminare il privilegio per cui 115mila residenti non pagano imposte sui beni detenuti fuori dai confini nazionali
In Gran Bretagna la campagna elettorale è al culmine. E i contendenti, anche a quelle latitudini, si sfidano a colpi di proposte (o fatti) in grado di incidere sulle tasche dei cittadini. Così, per rispondere all’entrata in vigore della riforma previdenziale del governo Cameron che consente a tutti i 55enni di ritirare l’intero ammontare dei contributi versati, il leader laburista Ed Miliband promette che in caso di vittoria colpirà duramente i super ricchi. In particolare i circa 115mila residenti che, per motivi fiscali, prendono domicilio al di fuori del Regno Unito e attualmente godono del privilegio di non pagare tasse sui beni posseduti all’estero. “Quell’esenzione – spiega Miliband – rende il Regno Unito un vero e proprio domicilio fiscale, il che è insopportabile“.
I laburisti spiegano la promessa elettorale adducendo “ragioni morali” e non si spingono a stimarne il gettito, ma gli esperti stimano che la cosiddetta “scappatoia dei non domiciliati” valga circa 1 miliardo di sterline l’anno. I Conservatori dal canto loro criticano l’uscita di Miliband ricordando che negli ultimi due bilanci dello Stato il governo ha innalzato la “fee” che i non domiciliati devono pagare per essere esenti dalla tassazione dei loro beni all’estero.
L’agevolazione è stata introdotta da William Pitt il Giovane alla fine del Settecento, in piena epoca coloniale, per attirare nel Regno Unito i ricchi magnati. A beneficiarne sono soprattutto cittadini di origine straniera e con doppio passaporto. L’esenzione è gratuita ed automatica per i primi sette anni di residenza dello straniero nel Regno Unito. “Dal 2009 – ha spiegato all’Ansa Alessandro Belluzzo, esperto fiscale inglese di origine italiana – è stato poi introdotto il meccanismo della remittance: dopo sette anni di residenza in Gran Bretagna, per continuare ad essere considerati non residenti e versare le tasse soltanto su beni e redditi prodotti in questo Paese bisogna pagare al fisco britannico una fee di 30mila sterline (circa 50mila euro), che diventano 60mila dopo 12 anni di residenza e 90mila dal diciassettesimo anno in poi”.