Fabio Silvagni era stato eletto meno di un anno alla guida del comune di Marino (Castelli Romani). Oggi il primo cittadino è finito ai domiciliari insieme ad altri quattro indagati su ordine del gip di Velletri. Al centro, l'apertura di un Burger King che sarebbe stata permessa a fonte di posti di lavoro per 20 persone indicate dal politico
Fabio Silvagni era stato eletto meno di un anno fa alla guida del Comune di Marino (Castelli Romani). Lo scorso 25 maggio, grazie alla vittoria della Coalizione dei Moderati (candidato del centrodestra) con il 54,1% dei voti, era stato eletto sindaco. Oggi il primo cittadino è stato arrestato per corruzione e peculato: per lui il gip di Tribunale ha disposto gli arresti domiciliari.
Il giudice ha disposto la stessa misura cautelare anche per il funzionario comunale Bruno Saccavino e per gli imprenditori Gianluca Tomasi e David Biancifori. Le indagini iniziate nello scorso mese di giugno – dirette dal procuratore della Repubblica di Velletri Francesco Prete – hanno, tra l’altro, riguardato la realizzazione di uno store della catena Burger King, del valore di circa 3.000.000 di euro, per il quale il primo cittadino avrebbe rilasciato illecitamente le necessarie autorizzazioni in cambio dell’assunzione di una ventina persone da lui indicate per garantirsi così un ritorno politico ed elettorale. Il fast food – inaugurato da poco – si trova sulla via Nettunense ed è stato sequestrati questa mattina dai carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo, che hanno condotto le indagini insieme agli agenti del Corpo forestale dello Stato del nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Velletri. la proprietà del capannone è riferibile alla società di un imprenditore locale, Gino Ferrazza, 73 anni, che – secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini – aveva “diverse commesse con l’amministrazione di Marino”.
Nella stessa ordinanza di custodia cautelare la Procura contesta almeno altri due episodi corruttivi. Il sindaco avrebbe intascato, secondo l’accusa, una tangente del 3% su una cifra di 100 mila euro, in relazione “ad un mandato di pagamento emesso dal comune di Marino”, e chiesto sponsorizzazioni per le feste del paese in cambio di rilascio di concessioni edilizie. Subito dopo gli arresti sono state disposte diverse perquisizioni, per acquisire la documentazione contabile delle società coinvolte, alcune “di notevole importanza”. I titolari del Burger King – il cui amministratore delegato, un poliziotto in congedo malattia da circa un anno, è stato arrestato – avrebbero in corso altre iniziative imprenditoriali in diverse città italiane. La Guardia di finanza sta ora analizzando i documenti sequestrati per “verificare se siano state poste in essere condotte illecite”.