Sono andate bene le vendite dei prodotti tipici abruzzesi allestiti in corner ad hoc nei centri Eataly di Torino, Milano e Roma. L’iniziativa “Eataly per L’Aquila” (o “Solidarietà enogastronomica alla regione Abruzzo”) era stata lanciata a ottobre: acquistando qualche prodotto tipico abruzzese nei punti vendita italiani della catena – annunciò il patron Oscar Farinetti –, si poteva offrire un prezioso contributo alla ricostruzione del centro storico de L’Aquila a sei anni dal terremoto.
Il 25 per cento dell’intero ricavato sarebbe stato infatti consegnato al sindaco del capoluogo abruzzese. Per celebrare il successo del progetto sei mesi dopo, lunedì 6 aprile Eataly ha comprato un paginone del Corriere della Sera e di altri giornali. “Sono state vendute 12.758 confezioni di dolci, 1.048 bottiglie di olio, 4.817 barattoli di miele, 2.404 bottiglie di vino, 380 chilogrammi di pecorino, 8.103 chili di pasta e 1.498 chili di agnello. Grazie all’Abruzzo e ai suoi prodotti, Eataly è orgogliosa di aver potuto contribuire nel suo piccolo a risollevare l’economia della regione e soprattutto della città dell’Aquila, così duramente colpita dal terremoto del 2009”. L’annuncio a tutta pagina della nota azienda enogastronomica si conclude così: “Il 10% del ricavato sarà consegnato al sindaco de L’Aquila“.
Eppure l’accordo ufficiale prevedeva, per quest’ultimo, una percentuale del 25 per cento. Che fine hanno fatto quei quindici punti in meno? “Nel nostro piccolo vogliamo dare una mano non tanto in termini economici ma per dare il via a un circolo virtuoso – affermò a ottobre Farinetti -: oltre quindi ad attirare le persone con la bontà dei prodotti abruzzesi collocati negli appositi corner, le sensibilizziamo anche sul fatto che a cinque anni dal sisma il centro storico de L’Aquila non è ancora stato restaurato. Ci vuole innanzitutto un cambio di marcia della coscienza civica”.
“Se comprate un’eccellenza d’Abruzzo il guadagno, il 25 per cento, ritorna a L’Aquila” aggiunse Farinetti. Subito dopo i centri Eataly aprirono degli spazi stipati di tipicità culinarie abruzzesi, come l’aglio rosso di Sulmona, le lenticchie di Santo Stefano e poi olio, vino, dolci e tanta pasta, distribuiti da una trentina di produttori. All’Eataly di Roma il corner abruzzese venne dislocato a piano terra, poco prima dell’ortofrutta. Posizioni centrali anche negli altri punti vendita. “Il 25 per cento dell’intero ricavato sarà consegnato al sindaco dell’Aquila per la ricostruzione” dichiarava Eataly anche sulla sua pagina Facebook il 26 ottobre scorso.
La prima volta in cui si cominciò a parlare dell’iniziativa “Eataly per l’Aquila” fu nel luglio 2014.
Farinetti era in visita nel centro storico aquilano insieme all’allora sottosegretario Giovanni Legnini e al sindaco Massimo Cialente, e lanciò l’idea. “Faremo un corner dedicato a L’Aquila, Eataly per l’Aquila, con 40-50 prodotti abruzzesi d’eccellenza – dichiarò a una web tv locale -. Voglio fare questa grande operazione e narrarla pesantemente, perché magari anche altri miei colleghi mercanti agiscano allo stesso modo. Rinunceremo ai nostri margini di guadagno che saranno restituiti al territorio. La speranza è che questa mia idea diventi contagiosa”. E concluse: “Dedicheremo metà degli incassi a L’Aquila”. Il 50 per cento. Poi diventato il 25. E infine il 10.
Abbiamo contattato a più riprese Eataly per avere chiarimenti sulla vicenda (la nostra prima mail risale alle 18.08 di mercoledì 8 aprile). Volevamo sapere perché la percentuale destinata a L’Aquila fosse stata ridimensionata, a quanto ammontasse l’incasso complessivo, e se poi Farinetti avesse effettivamente rinunciato ai suoi margini di guadagno. Ma, al momento, non abbiamo ancora ricevuto una risposta.
Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Oscar Farinetti a seguito della pubblicazione dell’articolo:
Ho sempre detto che avrei consegnato all’Aquila tutto il guadagno, e siccome il nostro ebitda nel 2014 è stato di circa il 10% abbiamo deciso di donare come Eataly il 10% sull’intero incassato. Dunque tutto il guadagno, dopo aver pagato i lavoratori, le tasse e i costi generali. Eataly ha incassato poco meno di 350.000 euro con 16 fornitori. Per questa ragione Eataly donerà 35.000 euro.
Non avrei mai pensato nella mia vita di dover giustificare un atto spontaneo di solidarietà ma tant’è con voi del Fatto Quotidiano. Allora aggiungo che avevo concordato personalmente con il Sindaco dell’Aquila che avremmo versato il 25% dell’intero incassato. Per questo motivo alla donazione di Eataly sarà aggiunta un’altra personale donazione della famiglia Farinetti pari al 15% dell’incassato per un totale complessivo di 87.500 euro che consegneremo al Comune dell’Aquila. La donazione sarà dedicata ad un progetto specifico che concorderemo con il Comune stesso”.
Aggiornato da Redazione Web il 9 aprile 2015 alle 16.49