La piccola Ilha do Sal (l’Isola del Sale) sembra essere l’ultimo rifugio degli italiani. “Qui atterra tanta gente con in valigia la speranza di recuperare la voglia di vivere”. Anche Carmen Vurchio, torinese di 42 anni, nel 2011 ha scelto una delle dieci isole dell’arcipelago di Capo Verde come nuova patria. In giro sull’isola si sentono accenti cinesi, spagnoli, portoghesi, ma soprattutto italiani.
“Un bar è gestito da due sorelle mentre due fratelli hanno aperto un pub. Una famiglia gestisce una catena di negozi di abbigliamento, altri fanno gli amministratori di condomini in quartieri dove i ristoranti italiani non si contano più”. Ma ci sono italiani anche dietro il bancone di tre panetterie, quattro pizzerie, un supermercato e diverse rosticcerie. “Ci sono poi gli italiani che lavorano da dipendenti, per lo più camerieri ma, tutti con esperienze diverse alle spalle. Lara, ad esempio, in Italia faceva la psicologa in un centro di recupero per tossicodipendenti”, continua Carmen mostrando come – su un territorio grande meno di un decimo della Lombardia – la comunità italiana sia in continuo aumento.
In questa piccola Italia africana, Carmen Vurchio è riuscita ad aprire l’unica lavanderia self service di Santa Maria, uno dei paesi dell’Ilha do Sal, “in una settimana, grazie all’assenza di burocrazia”. “Un impiego che non mi permette di avere soddisfazioni professionali o incassi da urlo, ma mi dà la possibilità di conoscere tante persone, dialogare senza fretta e studiare ciò che mi circonda”. Perché Carmen spiega di non avere perso l’occhio della giornalista che è stata per 14 anni. “Ero drogata di tv e non avevo alcuna intenzione di disintossicarmi. In pratica vivevo di lavoro, senza avere tempo per nient’altro, sentimenti compresi, e pensavo che non mi sarei mai fermata”.
E invece nel 2010 tutto è cambiato. “La crisi stava tagliando le gambe a molti colleghi e io soffrivo per loro”, racconta la torinese. “E così una professione che per me era un sogno, stava per trasformarsi in un incubo: da schiava del lavoro a schiava per non perderlo”. La 42enne ha rinunciato quindi al suo contratto a tempo indeterminato, prendendo un volo di sola andata per l’Africa. La scelta è caduta sull’Isola del Sale: “Mi era piaciuta in vacanza ed è collegata da due voli settimanali con l’Italia: volevo essere lontana, ma non troppo”. Qualche difficoltà iniziale “a passare dai tacchi a spillo alle infradito, senza più Rolex al polso. Ma a poco a poco ho capito che preferivo un’esistenza priva di consumismo e ho scelto il lusso della semplicità”. E mentre “in Italia, crisi o non crisi, si spende sempre molto”, a Sal si guadagna meno ma “si pagano poche tasse, non si accende mai il riscaldamento il riscaldamento e un affitto costa circa 200 euro”.
Un cambiamento che in pochi anni l’ha portata a rivoluzionare la sua considerazione del denaro. “Prima lo sperperavo mentre a Capo Verde sono diventata risparmiatrice”. Anche se, “ad essere sincera, ogni volta che torno in Italia mi vien voglia ci comprare di tutto. Il consumismo da noi è nell’aria. Pur di stare al passo coi tempi ci riempiamo di debiti”. Ma ora Carmen sente la sua vita lontana da quel mondo. “Oggi, finalmente, posso svegliarmi senza ricevere mille telefonate da gente più sclerata di me. Posso evitare di trascorrere le giornate davanti al computer e soprattutto, posso fare a meno del cellulare, fatto fino a ieri impensabile”.
Difetti e pregi dell’Isola del Sale? “C’è un unico ospedale, niente librerie, teatri e internet a giorni alterni. Ma qui non ci sono Equitalia, i caselli autostradali, e neppure vigili o semafori, mentre un chilo di tonno fresco costa 4 euro”. “Zitella o nubile, a seconda dei punti di vista”, a Capo Verde Carmen ha anche incontrato l’amore: un costruttore bresciano di 43 anni che vive sull’isola da quando aveva 23 anni. “Alla mia generazione non è stato detto che si può cambiare vita ma nessuno ci vieta di scoprirlo”. Quando viveva in Italia, Carmen prometteva a se stessa che una volta in pensione avrebbe mollato tutto per vivere un’altra vita in un posto tranquillo. “Ho solo anticipato i tempi”.