Se la questione fiscale è una cosa seria, sulla quale misurare capacità e serietà del governo, gli ultimi dati offerti dal Documento di economia e finanza (Def) rivelano tutta la debolezza e l’inattendibilità del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Preso dalla sua foga di comunicatore, mentre i cittadini allo stremo tirano la cinghia all’ultimo buco, lui sorridente continua a ripetere: «Non c’è un aumento delle tasse. Capisco che non ci siate abituati, ma è così».

Proprio così, anche se i numeri che lui stesso diffonde dicono cose  diverse.

Def per Def, prendendo quello dello scorso anno e confrontandolo con il nuovo si scopre che la pressione fiscale indicata per il 2014 al  43,3 per cento è passata al 43,5, mentre quella per il 2015 stabilita al 43,4 è salita al 43,5. Peggiore la previsione 2016, cresciuta addirittura dal 43,6 al 44,1.

Questo dicono le cifre, nude e crude. Rendendo inutile anche la risposta a quei commentatori che continuano a domandarsi se il presidente del Consiglio dice il falso.

@primodinicola

 

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