Il premier chiede di individuare le "falle nel sistema" che hanno permesso a Claudio Giardiello di ritrovarsi armato al processo e di uccidere tre persone. Il presidente della Repubblica al Csm chiede tutela per "i magistrati sempre in prima linea". Gherardo Colombo: "Continua svalutazione dei giudici contribuisce a creare questo clima". Alfano twitta l'arresto in diretta. Cantone: "Dovrebbe essere impossibile entrare in un Tribunale e sparare"
L’assurdità di una strage compiuta all’interno del Palazzo di giustizia di Milano, le polemiche sulla sicurezza, ma anche diversi richiami al “clima” pesante intorno ai magistrati, evocato anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questo il senso delle principali reazioni alla sparatoria costata la vita a tre persone, per la quale è stato arrestato Claudio Giardiello, imputato per bancarotta fraudolenta. La conferma della cattura, in un momento in cui le informazioni sulla fuga del killer erano ancora confuse, è arrivata da un tweet del ministro dell’Interno Angelino Alfano, in prefettura a Milano per un incontro sulla sicurezza di Expo: “Catturato a Vimercate il presunto assassino di Milano. Ora si trova in caserma dei Carabinieri”.
A sollevare il tema del clima intorno ai magistrati è stato il presidente Mattarella al plenum straordinario del Csm. Mattarella ha espresso la sua “commozione”, ma ha aggiunto: “I magistrati sono sempre in prima linea e ciò li rende particolarmente esposti: anche per questo va respinta con chiarezza ogni forma di discredito nei loro confronti”. Il presidente ha sottolineato che “spetterà poi ai vertici degli uffici giudiziari di Milano e al ministro della Giustizia prendere i dovuti provvedimenti perché simili fatti non si ripetano. Ai servitori dello Stato va assicurato il massimo possibile di sicurezza”. Alle minacce della criminalità e della mafia “si sono unite quelle del terrorismo internazionale. La crisi economica che si protrae da anni”, ha continuato, “ha fatto aumentare le tensioni sociali”.
Matterella ha voluto ricordare le vittime della strage: “Fernando Ciampi, giudice probo, rigoroso e intransigente” è “un altro magistrato, l’ennesimo, caduto nell’esercizio delle sue funzioni”, ha affermato. Poi ha poi espresso solidarietà ai feriti e ai familiari delle altre vittime, l’avvocato Lorenzo Claris Attiani e il coimputato di Giardiello Giorgio Erba, sottolineando il dolore “tanto più lacerante in quanto gli assassinii si sono verificati in un luogo dedicato al rispetto della legge e all’affermazione della giustizia”.
Sulle polemiche relative alla sicurezza mette l’accento Matteo Renzi, che parla con chiarezza di “falle nel sistema”: “Abbiamo dato un mandato molto forte a fare massima chiarezza sulle falle del sistema che ci sono state – ha detto il presidente del Consiglio – perché è impensabile e impossibile che si sia potuto introdurre un’arma in un tribunale. Non è la prima volta che accade ma deve essere l’ultima”. “Di fronte a un gesto isolato le difese difficilmente possono essere assolute – ha affermato il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati nella conferenza stampa sulla sparatoria – falle nel sistema di sicurezza ci sono state, ma sinora il sistema aveva sempre funzionato”.
Andrea Orlando, questa mattina a Roma, ha annullato tutti gli impegni per raggiungere Milano. “Il sistema ha visto compiersi un insieme di errori gravi” che “le indagini dovranno chiarire”, ha detto il ministro della Giustizia nella conferenza stampa convocata a Milano. E’ il primo punto su cui le indagini dovranno far luce: come ha fatto Giardiello a entrare armato nel Palazzo di giustizia? “E’ veramente qualcosa che non riesco a spiegarmi – spiega a SkyTg24 il giudice Gherardo Colombo, membro del pool di Mani Pulite – sia l’entrata per il pubblico, sia quella per avvocati e magistrati sono controllate in modo rigoroso. Non so proprio spiegarmi come possa essere stata introdotto una pistola all’interno del Palazzo”.
“Sono frastornato e sconvolto – ha detto ancora Colombo – conoscevo personalmente il giudice Ciampi, che si possa morire così, mentre si sta svolgendo il proprio lavoro, è assurdo”. Un episodio del genere è rivelatore “di un clima che c’è oggi contro la magistratura – ha detto ancora il magistrato – non dico che vi sia un collegamento, me ne guardo bene, ma certamente questa continua sottovalutazione del ruolo, di svalutazione dei magistrati, contribuisce a creare un clima. Quanto è successo è terribile”.
Anche Roberto Maroni punta il dito contro le falle nel sistema di sicurezza del tribunale: “E’ sconvolgente che una persona qualunque possa entrare armata a Palazzo di Giustizia – ha detto il presidente della Regione Lombardia – non si è trattato di una organizzazione che ha compiuto dei sopralluoghi e questo e ancor più sconvolgente”. “Dovrebbe essere impossibile entrare in un Tribunale e sparare – gli fa eco Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione – ho saputo dell’uccisione di un collega, una cosa che mi sconvolge”.
Matteo Salvini proietta le preoccupazioni causate dall’accaduto sull’Expo, che apre i battenti il 1° maggio e punta il dito contro il ministro dell’Interno: “Il primo pensiero è per le famiglie delle vittime del Tribunale – ha detto il leader della Lega Nord – il secondo è che sono preoccupatissimo: se questo è il livello di sicurezza nella Milano di Expo immagino cosa possano pensare di fare dei potenziali terroristi; come sentirsi sicuri se questa è la sicurezza di cui parla Alfano?”.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli, e il segretario generale, Maurizio Carbone, parteciperanno domani mattina all’Assemblea organizzata dalla Giunta distrettuale presso il Palazzo di Giustizia di Milano. I fatti di Milano “ripropongono drammaticamente il problema della sicurezza all’interno dei luoghi in cui quotidianamente si lavora per l’affermazione della legalità – si legge in una nota del sindacato delle toghe – l’Anm chiede con forza che si provveda all’adozione di misure urgenti”.