“Ero al quinto piano, ho sentito gli spari e istintivamente mi sono portato verso i piani superiori perchè ho pensato che l’attentatore si sarebbe portato verso l’uscita, al piano terreno”. Così uno degli avvocati che si trovavano all’interno del palazzo di giusitizia nel momento in cui Claudio Giardello ha iniziato a sparare. “Poi – continua – ci siamo chiusi nella stanza di un cancelliere e siamo rimasti lì per oltre un’ora, in totale autogestione. Non c’è stato nessun sistema di informazione o di allarme, fino a quando ci hanno avvisato che era stato arrestato” di Francesca Martelli