Scienza

Trapianti, primo caso da samaritano. Donna dona il rene a sconosciuto

La donazione ha innescato una catena d’interventi di trapianto, altrimenti impossibili - fenomeno che gli esperti chiamano “cross-over” - su cinque coppie, idonee al trapianto da vivente, ma incompatibili tra loro a livello immunitario o per il gruppo sanguigno

Eseguito per la prima volta in Italia un trapianto d’organo da donatore samaritano, cioè da una persona disposta gratuitamente a donare in vita un organo, senza sapere a chi verrà destinato. Lo straordinario intervento, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, è stato eseguito a Milano e ha riguardato un rene, donato spontaneamente da una donna.

Gli effetti di questo gesto altruista sono stati immediati. La donazione ha innescato una catena d’interventi di trapianto, altrimenti impossibili – fenomeno che gli esperti chiamano “cross-over” – su cinque coppie, idonee al trapianto da vivente, ma incompatibili tra loro a livello immunitario o per il gruppo sanguigno. A renderlo noto il ministero della Salute, che ha convocato per la giornata di domani una conferenza stampa nella quale il ministro Beatrice Lorenzin, il direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) Alessandro Nanni Costa illustreranno, insieme ai chirurghi che hanno eseguito gli espianti, i dettagli di questo eccezionale intervento e, in particolar modo, dell’effetto domino che ne è scaturito attraverso il programma di cross-over.

Una speranza in più per i tanti pazienti in lista d’attesa, che si aggiunge alla notizia, resa pubblica alcuni giorni fa, del primo trapianto di cuore da cadavere realizzato in Europa, su un paziente inglese. Solo in Italia sono complessivamente più di 9mila i pazienti in lista d’attesa, la maggior parte, circa 6500, secondo le statistiche del sistema informativo trapianti del ministero della Salute, proprio per un rene, l’organo generosamente donato nell’intervento milanese.