I 10 migliori libri sull’Italia
L’Italia potrebbe sembrare il Paese più europeo di tutti. La sua capitale fu capitale di un impero che arrivava quasi fino ai punti più remoti del continente. L’Italia ci ha dato il Rinascimento e le fondamenta della cultura occidentale. Roma fu la città scelta per la firma del trattato per la fondazione dell’Unione Europea.
Tanti estranei, contenti di visitarne i musei, di andare in vacanza nella quieta Umbria o nell’acculturata Toscana, non hanno bisogno di saperne di più. Eppure ci sono delle parti dell’Italia e degli aspetti della sua società che sono talmente esotici e strani da sembrare come se venissero dal medio o dal lontano Oriente.
In quale altro Paese europeo si trova un’organizzazione criminale come la ‘ndrangheta che usa dei riti che sono una parodia grottesca della liturgia della chiesa cattolica romana? O una città come Matera dove, fino agli anni ‘50, gran parte della popolazione viveva nelle caverne? O un piatto come la pajata, fatta con gli intestini non completamente puliti di vitelli da latte? Dove, se non in Italia, il significato di un’intera frase può essere trasmesso con un singolo gesto della mano?
È perennemente ingannevole; un Paese in cui molte cose si dicono con dei simboli o non si dicono affatto. Così, con la possibile eccezione dell’ultimo, i libri che seguono, sono quelli che raschiano la superficie rassicurante della vita italiana per raggiungere l’infinitamente più affascinante realtà che c’è sotto.
Niente di meglio che…
1- Italiani di Luigi Barzini
Ancora in stampa 50 anni dopo la sua pubblicazione, datato in alcune parti, ma pieno di osservazioni sulla psiche italiana, che sono attuali oggi tanto quanto lo erano nel 1964: “Momenti della vita noiosi e insignificanti devono essere resi decorosi e piacevoli con decorazioni e rituali adeguati. Le cose brutte devono essere celate, fatti spiacevoli e tragici devono essere nascosti sotto al tappeto appena possibile.” O, in maniera più sardonica e pertinente all’attuale critica situazione economica italiana: “la libera concorrenza, questa selezione che senza cuore favorisce solo persone rozze e difficili i cui soli meriti sono stati di superare esami, fare il bene il proprio lavoro e sapere i fatti propri, è naturalmente odiata dalla maggior parte degli italiani”.
2- Un’educazione italiana di Tim Parks
Meno famoso e divertente del suo best-seller “I vicini italiani”, questo secondo volume di Parks spiega meglio di qualunque altro libro che conosco come gli italiani diventano italiani. Il titolo è inaccurato: non è un libro scolastico, e si sarebbe dovuto chiamare “Una formazione italiana”. Meravigliosamente perspicace a proposito delle relazioni fra generazioni: “quando una madre chiama Amore, senza nessuna ulteriore spiegazione, vuol dire che sta chiamando suo figlio”.
3- Così fan tutti di Michele Dibdin
Tutti i romanzi con Aurelio Zen mostrano una visione dell’Italia senza pregiudizi ma fondamentalmente benevola. Ho scelto questo qui perché è ambientato a Napoli, una città che, più di qualunque altra, merita il miscuglio di affetto e di cinismo di Dibdin. Ciò che rende i suoi gialli speciali è il fatto che di solito l’eroe non cerca di risolvere un crimine (perché farlo sarebbe politicamente o personalmente scorretto), ma alla fine ci riesce sempre.
4- Il gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
5- Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi
Per la prospettiva. La descrizione di Levi della parte del Sud Italia in cui fu mandato in esilio sotto il regime di Mussolini, ci ricorda la terribile povertà dalla quale molte famiglie italiane emersero durante il miracolo economico italiano, poco più di 50 anni fa. Inoltre è un buon antidoto allo stereotipo dell’Italia cattolica: “Non c’è la grazia di Dio in questo Paese,” dice il suo prete ubriaco, “io dico la messa ai banchi vuoti”.
6- Mezzanotte in Sicilia di Peter Robb
Solo parzialmente sulla Sicilia; più che altro un’esplorazione delle dinamiche corrotte della Democrazia Cristiana ravvivata da digressioni sull’arte, la letteratura e la tradizione gastronomica del Mezzogiorno. Idealmente dovrebbe essere letto insieme al capolavoro di Paul Ginsborg “Storia dell’Italia contemporanea: Società e Politica 1943-1988″
7- The sack of Rome di Alexander Stille
È incredibile quanti libri sull’Italia abbiano titoli ingannevoli. Questa è davvero una biografia di Silvio Berlusconi. Ha subito la sfortuna di essere pubblicato nel 2006, quando il magnate dei media aveva appena perso un’elezione e la sua carriera politica sembrava finita. Il saccheggio di Roma è anteriore al bunga-bunga, ma lo prefigura, ed è fino ad ora l’esplorazione più profonda delle azioni dell’uomo che più di chiunque altro ha influenzato il modo di vedere degli italiani di oggi: “Berlusconi crede che il mondo gira intorno a lui, la fantasia narcisistica definitiva, ma ha piegato la realtà per farla adattare alla sua fantasia, cosicché gran parte della vita in Italia davvero gira intorno a lui.”
8- The Oxford Companion to Italian Food di Gillian Riley
Quale lista di libri sull’Italia non ha un libro sul cibo? L’unico motivo per non comprare questo dizionario-enciclopedia di 636 pagine di Riley è se si ha un dubbio sulla stabilità delle librerie di casa. Autorevole (ha anche vinto un premio italiano) e scritto con un occhio per gli aneddoti, può anche essere semplicemente sfogliato per piacere o consultato per informazione.
9- Calcio: a History of Italian Football di John Foot
Quale lista di libri sull’Italia non ha un libro sul calcio? Questo è un altro libro enciclopedico ma scritto in modo divertente. Calcio inzia con la fondazione dei britannici del Genoa Cricket e Football Club (dal quale gli italiani erano esclusi), ma successivamente va avanti in modo tematico con capitoli su tutto, dagli arbitri ai tifosi e dai fantasisti agli intimi legami del calcio con la politica italiana.
10- Viaggio in Italia 1786-88 di Johann Wolfgang Goethe
Avevo pensato di omettere questo libro visto che racconta più di Goethe che dell’Italia. Ma è uno dei primi racconti, e il più bello, di come il Sud caotico, impulsivo e sensuale seduce noi razionali del nord, facendo sentire Goethe, lo straniero creativo, “a casa nel mondo, non uno straniero né un esiliato”.
(The Italians di John Hooper è pubblicato da Allen Lane)
Traduzione di Loredana Spadola e Gaia Restivo per ItaliaDallEstero.info
Articolo originale di John Hooper apparso l’ 1.04.2015 su The Guardian