“A testa Alta”, fino alla fine del campionato. È questo il titolo dell’iniziativa lanciata dal Parma Fc a poco meno di un mese del fallimento sancito dal tribunale lo scorso 19 marzo. Un appello gridato alla città e ai tifosi dai giocatori crociati e dagli amministratori del Comune di Parma, che hanno chiesto di non lasciare sola la squadra in questi ultimi mesi in cui si potrebbe decidere il futuro della società. Mini abbonamenti, riduzioni dei costi dei biglietti per tutti i settori dello stadio Tardini, un allenamento più accessibile a tutti, in città e non solo al centro sportivo di Collecchio, sono alcune delle opportunità proposte ai cittadini per dare una mano al Parma e al suo settore giovanile a scendere in campo fino a giugno. Sulle vicende del club comincerà anche un documentario targato Sky, “Alza la testa – Parma Doc”, che proporrà una striscia quotidiana per raccontare l’esperienza che stanno vivendo calciatori, dipendenti, tifosi.

“Non lasciamo che di questa amara stagione si ricordino solo le pagine più cupe. Proviamo a scrivere un finale diverso – si legge nel comunicato del club – State con noi, come noi: a testa alta”. In prima fila ci sono Demetrio Albertini, che da qualche settimana affianca i curatori fallimentari nella gestione dell’esercizio provvisorio del club emiliano, il capitano Alessandro Lucarelli e l’allenatore Roberto Donadoni, che anche nei mesi più difficili hanno sempre tenuto fede all’impegno di giocare, quando le risorse non bastavano nemmeno per aprire lo stadio o all’indomani dell’ennesimo cambio al vertice dopo l’era di Tommaso Ghirardi, ora indagato per bancarotta fraudolenta insieme all’ex ad Pietro Leonardi nell’inchiesta sulla società sportiva. “Vogliamo che oggi i protagonisti siano i nostri tifosi – ha detto mister Donadoni – Noi cercheremo di onorare la nostra maglia, ma vogliamo entrare in campo e vedere sugli spalti pieni quanti vogliono essere calciatori e allenatori veri”.

L’invito ad andare allo stadio e a rimanere uniti intorno alla squadra non è soltanto per una questione di denaro, spiegano, ma soprattutto per rendere il Parma più appetibile per possibili acquirenti futuri e risollevare l’immagine del club dopo che negli ultimi mesi, dalla crisi finanziaria fino all’arresto dell’ultimo presidente Gianpietro Manenti, se ne è parlato solo in termini negativi. “Vogliamo dare l’idea che non ci si trova davanti a una squadra di calcio, ma a una città intera. In campo non devono scendere undici giocatori, ma una città con i suoi tifosi – ha aggiunto il sindaco Federico Pizzarotti – L’augurio è quello di arrivare a fine campionato con uno stadio pieno, che possa essere il dodicesimo uomo in campo”.

Dopo il periodo buio in cui sono state sospese due partite, il riscatto del Parma è cominciato già con la vittoria nel recupero contro l’Udinese dell’8 aprile, ma la strada è ancora in salita e soprattutto, alla fine del campionato si dovrà capire se potrà ripartire o meno dalla serie B, abbattendo il debito sportivo e trovando un nuovo proprietario che possa prendere le redini del club e riportarlo finalmente a una situazione di normalità.

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