Da Wikipedia: “In Italia, (il gambero rosso) fu importato in Toscana dalla Louisiana da un’azienda di Massarosa, vicino al Lago di Massaciuccoli, per un tentativo di commercializzazione. Si è poi diffuso, dopo esser sfuggito al controllo degli allevamenti di chi lo aveva importato, in quasi tutta l’Italia centrosettentrionale e in Sardegna”.
E’ detto anche gambero killer, il gambero rosso, per la sua voracità che si rivolge in particolare a uova di pesci ed anfibi contribuendo a distruggere gli habitat dove giunge.
Non è che un esempio della globalizzazione di specie aliene, piante o animali, in corso da tempo e che sta modificando gli habitat naturali. E se alcune specie si adattano senza particolari problemi e senza creare particolari problemi, altre arrecano danni talvolta irreversibili. Per rimanere al campo animale, è il caso dello scoiattolo grigio, di cui mi sono già occupato, che fa diminuire la popolazione di scoiattolo rosso, o del pesce siluro, che ha distrutto l’ecosistema del Po per lunghi tratti. Tra l’altro, due specie, queste, che, come il gambero rosso, sono state importate incoscientemente dall’uomo stesso.
E’ quella che si potrebbe anche definire una Pangea al contrario. Da un’unica terra, in un tempo molto lontano si formarono continenti ed isole con proprie specificità animali e vegetali, poi arrivò l’uomo con la sua capacità di spostarsi fra le terre emerse e con l’uomo animali e vegetali, spesso lontanissimi, si mescolarono. Talvolta riuscendo a convivere, talaltra arrecando danni più o meno gravi. Così come si diffusero insetti, malattie e batteri prima circoscritti. La vespa velutina proveniente dalla Cina sta facendo strage di alveari. La Cinipide del castagno ha raggiunto l’Europa, dopo essersi trasferita dalla Cina agli Stati Uniti. La Xylella fastidiosa che colpisce gli ulivi del Salento proviene dal Centro America. La Sindrome del naso bianco, dal Giappone, ha ucciso milioni di pipistrelli nel nord America. Il Batrachochytrium dendrobatidis (Bd), proveniente dall’Africa, fa strage di anfibi in tutto il mondo. Fra essi, la splendida rana dorata di Panama, estinta in natura, e di cui per fortuna – e a ricordo – c’è il breve documentario della Bbc.
Pangea al contrario o globalizzazione di specie, chiamiamola come vogliamo. La sostanza non cambia. Fatto sta che sulla terra sono in atto cambiamenti epocali causati dall’uomo. E quasi sempre la natura intorno a noi non ringrazia…
n.b. al fine di evitare equivoci, preciso che il post di cui sopra non si riferisce ovviamente a specie coltivate o impiantate, quali pomodori, patate, peschi o albicocchi.