Politica

Pd Ercolano, inchiesta sulla giunta. Renzi impone candidato, iscritti occupano

Il leader del Partito democratico ha deciso di annullare le primarie per la scelta del primo cittadino dopo gli avvisi di garanzia a due candidati e dopo le indagini della Dda sulle tessere di nomi vicini ai clan che avevano costretto ad annullare un anno di iscrizioni. I militanti protestano: "No alle decisioni prese dall'alto"

Un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia sulle tessere di “nomi vicini ai clan“, un anno di iscrizioni annullato dalla Commissione di garanzia del Partito democratico, due candidati (sindaco e vice) indagati per corruzione e turbativa d’asta. Ci sono volute settimane di scandali e polemiche, poi Matteo Renzi ha deciso di annullare le primarie a Ercolano e imporre il suo nome: il candidato sarà Ciro Buonajuto. Quando questa mattina è arrivata la notizia ufficiale però, gli iscritti della sede cittadina non ci hanno pensato due volte: “Occupazione a oltranza del circolo, perché noi non ci stiamo alle decisioni prese dall’alto”. Nella stessa Campania peraltro il Pd candida alle primarie per le Regionali il condannato in primo grado (e incandidabile per la legge Severino) Vincenzo De Luca.

Il leader dell’occupazione è Antonio Liberti, segretario cittadino che ha ottenuto l’appoggio dell’87 per cento degli iscritti e soprattutto del sindaco in carica Vincenzo Strazzullo. Proprio il primo cittadino nelle scorse ore ha ricevuto un avviso di garanzia insieme al vice sindaco Antonello Cozzolino, all’assessore all’Urbanistica, Salvatore Solaro, al presidente del Consiglio comunale Rory Oliviero e ai consiglieri comunali del Pd Pasquale Romano e Raffaele Simeone. Tra le ipotesi di reato: associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Strazzullo e Cozzolino si sono così ritirati dalle primarie e hanno annunciato di sostenere Liberti. Poi Renzi ha deciso per tutti. “Il segretario venga qui”, ha detto Liberti, “a vedere quale errore si sta commettendo. Ho l’obbligo, nei confronti di coloro che hanno sottoscritto una candidatura unitaria, di proseguire sapendo che andremo di fronte ad uno scontro durissimo. Lavoreremo da qui a lunedì per uno sforzo unitario. Credo ci siano state belle pagine di politica anche grazie a Buonaiuto ma dobbiamo dare un segnale di unità”.

Il leader Pd ha deciso per tutti quando lo scandalo ormai era andato troppo oltre le pagine di cronaca locali. Così il prossimo candidato sarà il consigliere comunale uscente Buonajuto. Era stato proprio lui, dirigente nazionale del Pd, a promuovere il ricorso alla Commissione di garanzia che ha annullato il tesseramento dell’anno 2014. “Sono pronto e al servizio del Pd”, ha detto il candidato, “come lo sono stato in questi mesi con grande responsabilità, anche quando il percorso delle primarie, che è un percorso che ho sempre reputato la via maestra, subiva rallentamenti”. Per Buonajuto il Pd è “un partito eccezionale” in possesso “di anticorpi per superare questo momento di difficoltà. Mi auguro che Antonio Liberti da bravo segretario quale è, perché lui ha accompagnato questo percorso con grande responsabilità, torni a fare il segretario, l’arbitro imparziale e che mi dia una mano a tenere sotto la bandiera del Pd tutte le parti sane del partito. Mi auguro che mi dia una mano a vincere le elezioni e a governare questa città come merita”.