I bonus ai dirigenti della Regione? “Pagateli lo stesso, anche se l’Agenzia non ha ancora completato il processo di valutazione dei loro risultati”. Funziona così in Campania, dove nel 2012 gli amministrativi sono costati circa 30 milioni di euro alle casse pubbliche. A scatola chiusa, con gli extra corrisposti ancor prima di conoscere gli obiettivi (poi comunque puntualmente raggiunti, nella quasi totalità dei casi). Perché “l’eccezione è se il bonus non viene raggiunto, non il contrario”.
Lo scorso dicembre ilfattoquotidiano.it aveva svelato il costo delle “super-prestazioni” dei dirigenti della Regione Campania: circa 30 milioni di euro per 200 dipendenti, di cui ben nove milioni solo per la “retribuzione di risultato”. Un emolumento eventuale che dovrebbe dipendere dalla valutazione della performance, ma che di fatto rappresenta una voce fissa dello stipendio: nel 2012 è stata riconosciuta nel 95% dei casi, con un importo medio di circa 40mila euro e punte di 93mila euro; solo in dodici sono tornati a casa a mani vuote. Adesso si scopre che il raggiungimento dell’obiettivo è dato talmente per scontato che la Regione procede al pagamento senza conoscere la valutazione dell’operato dei dirigenti.
Ilfattoquotidiano.it è entrato in possesso di una circolare interna agli uffici della Regione, a firma dell’assessore alle Risorse Umane Pasquale Sommese, che recita: “Atteso che a tutt’oggi l’Organismo di Valutazione non ha ancora completato il processo di valutazione dei risultati del personale dirigente, si invita a far predisporre gli atti necessari per il pagamento, in misura non inferiore al 70% dell’indennità in oggetto”. Ovvero: anche se i risultati non sono ancora pronti, cominciamo a pagare. La spiegazione della Regione, interpellata a riguardo, è molto semplice: “Nessun pagamento, si tratta solo di un anticipo, come da procedura standard. Il 70% (la quota più bassa delle tre fasce raggiungibili) viene corrisposto subito, il 30% in un secondo momento laddove il risultato venga conseguito. Se invece un dirigente non raggiunge il minimo, quella cifra gli viene trattenuta dalla busta paga”. E in quanti casi si è verificata una valutazione negativa tale da comportare la restituzione dei soldi? “Praticamente mai”, ammettono dalla Campania. “Ma la retribuzione di risultato è un pezzo del contratto, l’eccezione è se non viene corrisposta. In quel caso il dirigente non perde solo soldi ma rischia di ricevere anche una sanzione disciplinare”.
Probabilmente sarebbe tutto più chiaro se gli atti di valutazione fossero pubblici. Negli scorsi mesi la Regione aveva spiegato che nel 2012 non era ancora in vigore la legge sulla trasparenza che impone agli enti pubblici la rendicontazione. In realtà, un recente pronunciamento del Tar ha stabilito che gli obblighi di trasparenza previsti dal decreto 33/2013 sono validi anche per atti anteriori a quella data. “Ma la sentenza non introduce alcun nuovo principio”, ribatte la Regione. “La pubblicazione riguarda atti precedenti che dispiegano ancora i propri effetti. E non è questo il caso, visto che quei bonus ormai sono stati erogati”. Tutto rimandato ai prossimi mesi, dunque, quando la Regione dovrà divulgare i dati relativi ai compensi del 2014. In maniera trasparente.