Il saluto rende concreto il processo di disgelo tra gli Stati Uniti e la Repubblica comunista. E' il primo confronto di persona tra presidenti in oltre 50 anni. Il capo della Casa Bianca ha incontrato anche due dissidenti: "Le nostre società hanno maggiori probabilità di successo quando tutte le persone sono libere di vivere, pregare e amare come vogliono"
E’ una stretta di mano storica, l’immagine che più di altre illustra il momento, la svolta, e rende concreto il processo di disgelo tra Stati Uniti a Cuba avviato lo scorso dicembre: il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il presidente cubano Raùl Castro si sono incontrati brevemente scambiando alcune battute all’inaugurazione del vertice delle Americhe a Panama. “Sono felice che Cuba sia rappresentata assieme a noi in questo vertice per la prima volta”. Nel suo discordo ai leader presenti, twittato dall’account della Casa Bianca, il presidente americano ha sottolineato che, “come voi lavorate per il cambiamento, gli Stati Uniti vi saranno vicini in ogni passo di questo cammino”. “Sappiamo – ha detto Obama – che le nostre società hanno maggiori probabilità di successo quando tutte le persone sono libere di vivere e pregare e amare come vogliono”.
In un breve video, rilanciato da alcuni siti latinoamericani, si vedono Obama e Raul Castro mentre, circondati dalla folla, alla presenza di diversi leader tra cui è riconoscibile il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, si salutano e scambiano diverse battute, sorridendo e stringendosi ripetutamente la mano. E’ accaduto poco prima della cerimonia di inaugurazione del vertice. Si è trattato di una interazione informale, ha fatto sapere ancora la Casa Bianca senza fornire ulteriori dettagli sulla conversazione, mentre è atteso per le prossime ore un incontro tra i due a margine del vertice, il primo confronto di persona tra presidenti di Usa e Cuba in oltre 50 anni.
Obama e Castro non si stringevano la mano dal 2013, quando si incontrarono al funerale di Nelson Mandela in Sudafrica. Obama e Castro annunciarono poi lo scorso 17 dicembre uno storico accordo per iniziare il processo di ripresa delle relazioni diplomatiche che dovrebbe culminare con la riapertura delle ambasciate a Washington e L’Avana. Hanno inoltre parlato per telefono lo scorso mercoledì, prima della partenza di Obama per il vertice delle Americhe. Un contatto che “ha senso” aveva detto un’altra fonte dell’amministrazione Obama, preannunciando la portata storica di questo vertice, il primo cui partecipa anche Cuba.
Una scaletta fitta di impegni per il presidente degli Stati Uniti, in cui Cuba però torna di volta in volta centrale: Obama ha incontrato anche alcuni dissidenti cubani nel corso di un forum con rappresentanti della società civile a margine del vertice e davanti a loro ha voluto sottolineare: “Sono lieto che Cuba sia rappresentata qui con noi a questo vertice per la prima volta”. E ancora: “Mentre gli Stati Uniti cominciano un nuovo capitolo nelle relazioni con Cuba, speriamo che ciò creerà un clima che possa migliorare le vite dei cubani – ha detto – non perché viene imposto da noi, gli Stati Uniti, ma attraverso il talento e l’ingegno e le aspirazioni, e le conversazioni tra i cubani di tutte le estrazioni, in modo tale che possano decidere quale sia la strada migliore per la loro prosperità”.