La Cgil Calabria organizza il Primo maggio a Laino Castello. Uno dei comuni della provincia di Cosenza, suo malgrado conosciuto alle cronache per l’incidente del 2 marzo scorso in cui perse la vita Adrian Miholca, un operaio romeno di 25 anni. Durante i lavori era venuta giù un’intera campata del viadotto Italia, un tratto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, in prossimità del comune di Laino Borgo. Proprio su quel lotto Stefano Perotti, imprenditore arrestato per corruzione e associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta sulle Grandi Opere della procura di Firenze e vicino all’ex ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, aveva la direzione dei lavori. Da quel giorno “la mobilità dei cittadini è stata negata” perché i comuni coinvolti dall’incidente sono rimasti praticamente isolati. Per di più le strade comunali, già dissestate, sono state invase anche dal traffico dei mezzi pesanti. La scelta del sindacato di celebrare la festa dei lavoratori proprio in quei paesi è “simbolica” e ha lo scopo di “denunciare il totale isolamento e la mancanza di investimenti e di attenzione del governo nazionale verso il Mezzogiorno e verso la nostra regione”, si legge nella nota.
Nel frattempo il comune di Laino Borgo, con una delibera, ha intitolato una via a Miholca “caduto sul lavoro a soli 25 anni, lontano dalla patria e dai suoi cari, vittima incolpevole”. Una vittima la cui storia finisce nell’ordinanza d’arresto della magistratura fiorentina. Stefano Perotti, intercettato dal Ros dei carabinieri subito dopo la morte di Adrian, al telefono dice: “Sto partendo, è successo un incidente mortale sul nostro cantiere giù in Calabria… è venuto giù un pezzo di viadotto…”. Probabilmente Adrian non sapeva chi fosse il direttore dei lavori del suo cantiere, come non lo sapeva il fratello, Gabriel, anche lui operaio della stessa ditta, che a ilfattoquotidiano.it aveva risposto di non averlo mai sentito neanche nominare. Il gip di lui scrive: “E’ grave che di fatto non svolge gli incarichi che gli sono stati affidati o li esegue con modalità che non giustificano gli enormi proventi che percepisce”. Perotti, attraverso la direzione dei lavori, gestiva appalti per 25 miliardi di euro.
La Cgil lanciando l’iniziativa chiede l’intervento del nuovo ministro delle Infrastruttre Graziano Delrio “affinché il governo non si dimentichi di un territorio che già vive il disagio per il dissesto idrogeologico, ma rischia altresì di mettere in ginocchio un sistema economico e produttivo che vive di turismo, servizi ed agroalimentare, ma che sostiene anche una piccola e media industria”.