La fondazione, prima azionista al 10%, limita dello 0,13% la sua quota nell'istituto finanziario. Entro un triennio dovrà scendere circa al 6%, per rispettare il nuovo protocollo tra il Tesoro gli enti bancari
E’ iniziata la discesa della Compagnia di San Paolo nel capitale di Intesa Sanpaolo, di cui resta comunque primo azionista con il 9,38%. Da giugno 2014 la fondazione ha venduto sul mercato circa 20 milioni di azioni della banca conferitaria: si tratta di una piccola quota, pari allo 0,13% del capitale ordinario. Le operazioni hanno prodotto un incasso netto di 51,5 milioni e una plusvalenza di 6,1 milioni. La Compagnia è autorizzata dal Tesoro a cedere un ulteriore blocco di 12,57 milioni di titoli. Il programma di gestione attiva della partecipazione in Intesa Sanpaolo ha anche permesso di incassare, nello stesso periodo, premi netti per 9,7 milioni.
Il 9,38% che la Compagnia ha ancora in portafoglio entro un triennio dovrà però ridursi sensibilmente in virtù del protocollo siglato tra il ministero dell’Economia e le fondazioni, che stabilisce il limite di un terzo dell’attivo patrimoniale per l’esposizione nei confronti di un singolo soggetto. Proprio per evitare che un ente possa concentrare grosse fette di capitale in una singola banca con il rischio di perdere tutto se l’istituto entra in crisi. Compagnia di San Paolo non rientra ancora nei paletti definiti dal protocollo e venderà presto un altro 0,05%.