Si chiama “Studiare la Cina” o, grazie a un arguto gioco di parole tra il secondo carattere del verbo studiare e il cognome del presidente, “Studiare la Cina di Xi (Jinping)”. Oltre a ricordare a molti il libretto rosso di Mao, l'applicazione dimostra l'importanza che viene riconosciuta a Internet
Un’applicazione scaricabile gratuitamente su ogni smartphone con tutto ciò che il presidente ha detto e fatto. Si chiama “Studiare la Cina” o, grazie a un arguto gioco di parole tra il secondo carattere del verbo studiare e il cognome del presidente, “Studiare la Cina di Xi (Jinping)”. Oltre a ricordare a molti il libretto rosso di Mao, l’applicazione dimostra l’importanza che Xi Jinping riconosce a Internet. Gli internauti cinesi sono ormai più di 600 milioni, di cui 460 milioni accedono alle informazioni attraverso Internet, direttamente con i loro smartphone. Una fetta di pubblico importante da conquistare.
Xi Jinping vuole essere a tutti gli effetti un presidente 2.0. Su di lui, che si fa chiamare amichevolmente Xi dada (traducibile grosso modo con zio Xi), ci sono canzoni, cartoni animati e libri. Tutti approvati dal dipartimento di propaganda. Sull’applicazione – che a quanto apprendiamo dai media di stato, è stata creata dalla Scuola centrale del Pcc e ha come sottotitolo “i quadri cinesi imparano” – c’è tutto.
Vi si possono trovare tutti i discorsi (già pubblicati in otto volumi cartacei), tracciare i percorsi dei viaggi ufficiali, scaricare tutti i libri del presidente, accedere alle mappe concettuali del “nuovo sogno cinese”, ripercorre i passaggi più edificanti della sua storia personale e controllare le notizie e le analisi ufficializzate dal Partito. In tutto sono dodici categorie. Ognuna piena zeppa di materiale. “Chiunque usi questa app può trovare quello che gli interessa” ha dichiarato uno dei suoi creatori a Xinhua, l’agenzia di stampa governativa. Ma in quanti l’hanno scaricata?
Già la summa dei discorsi pronunciati nei primi due anni da presidente, pubblicati su carta, aveva venduto dieci milioni di copie. Niente se paragonate ai 900 milioni del Libretto rosso del Grande Timoniere. Ma comunque un risultato notevole. Se ci si fa caso però le ordinazioni vanno di diecimila in diecimila. Insomma raggiunge tutti gli uffici e i funzionari pubblici. È il libro che nelle librerie dei quadri di partito non può mancare. Su Dangdang, l’Amazon cinese il punteggio del volume è più alto di quello sulla saga di Herry Potter (98,9 contro il 92,7 per cento). Ma ora quel libro è anche scaricabile dalla app gratuita. Quello come molti altri.
E anche l’applicazione pare stia andando bene. Secondo le analisi di mercato di App Annie, è tra le cinque applicazioni inerenti l’educazione più scaricate dagli iPhone cinesi. Ed è tra le prime 200 in Stati Uniti e Gran Bretagna. Totalizza 3,5 stelle, ma molti commenti degli utenti sono tra il critico (“immagino che anche la Rivoluzione culturale tornerà presto”) e il sarcastico (“da quando l’ho scaricata non mi fanno più male le gambe”). È impossibile capire quali siano esattamente i numeri e quanti l’abbiano scaricata per vero interesse.
Tra i download conteggiati dalla Cina, c’è sicuramente anche il mio. E per il momento l’unica cosa che stupisce veramente sono i confini geografici dell’ex impero di mezzo. Oltre a comprendere Taiwan, la Cina di Xi Jinping si estende fino alla Malaysia e ai Brunei. Insomma le acque contese del Mar cinese meridionale, per il presidente i suoi uomini, sono già Repubblica popolare a tutti gli effetti.
di Cecilia Attanasio Ghezzi