Dopo un anno di silenzio l'ex presidente del Consiglio sfiduciato dal compagno di partito Renzi torna con un libro "Andare insieme, andare lontano": "La democrazia italiana può rigenerarsi solo se accetta la sfida della politica competente"
Un silenzio lungo un anno, poi la decisione di parlare e di farlo con un libro. Enrico Letta, ex presidente del Consiglio sfiduciato da Matteo Renzi con uno “stai sereno” a dicembre 2013, torna così a parlare di politica nel suo “Andare insieme, andare lontano” in libreria dal 21 aprile prossimo per Mondadori. “La democrazia italiana può rigenerarsi solo se accetta la sfida della politica competente”, scrive nella presentazione. “Una politica che approfondisce e cerca di capire, ma poi decide assumendosi le proprie responsabilità. Una politica, soprattutto, intesa come tensione etica e dedizione alla cosa pubblica, che vuole incidere sulla realtà, senza mai smarrire, però, la consapevolezza più importante: la differenza che passa tra governare e comandare”.
Nessuna citazione diretta del compagno di partito diventato apertamente avversario, ma tanti riferimenti a un modo diverso di fare politica. Difficile non pensare a Renzi quando cita il proverbio africano “se vuoi correre veloce vai da solo, se vuoi andare lontano devi farlo insieme”. Il volume è incentrato soprattutto sull’idea di una politica come sforzo collettivo e che, secondo l’esponente Pd, è oggi la più idonea affinché l’Italia si agganci al migliorato contesto macroeconomico europeo. “L’Italia, per sfruttare al meglio le condizioni esterne positive createsi nel 2015, grazie in particolare all’azione svolta dalla Bce di Mario Draghi, deve coinvolgere le migliori energie di cui dispone in un grande sforzo collettivo. Per favorire una ripresa attesa ormai da troppo tempo e, soprattutto, per alleviare le ferite ancora aperte della crisi e aggredire il più grave dei mali della società italiana: la mancanza di lavoro, specie per i giovani”, si legge nella quarta di copertina che sottolinea come, quella dell’ex premier non sia “né una memoria dei suoi dieci mesi da presidente del Consiglio, né un espediente per cercare immediate rivincite personali. Ma una riflessione proiettata al futuro”.
Dopo il passaggio di consegne di febbraio 2014, quando Matteo Renzi ha preso la guida del governo, Letta ha deciso di tornare a fare il deputato senza però esporsi apertamente nel dibattito politico. Si è concesso un solo Tweet a febbraio 2015 per parlare della questione immigrazione e sostenere il ritorno a “Mare nostrum”. E anche in quel caso il presidente del Consiglio gli aveva risposto in diretta al Tg1: “Non è quello il problema”.