L’Antitrust ha avviato un’istruttoria su Borsa Italiana e Blt Market Services per verificare se la società che gestisce il mercato finanziario della Penisola e Blt, entrambe appartenenti al gruppo London stock exchange group holdings Italia, abbiamo attuato condotte abusive nella fornitura dei servizi di informativa finanziaria. L’istruttoria è nata dalle segnalazioni di eClass, una controllata del gruppo Class Editori che opera nello stesso settore.
Al centro dell’istruttoria ci sono le clausole contenute nei contratti per l’accesso ai dati finanziari di Borsa Italiana. Secondo l’Antitrust potrebbero favorire Blt Market Services imponendo ai vendor concorrenti, come eClass, di fornire l’elenco completo della propria clientela, dai dati anagrafici alla tipologia di informazioni richieste. Cosa che secondo eClass, si legge nel testo dell’istruttoria, la stessa BIt Market Services (Bims) sfrutta per espandere il proprio parco clienti a discapito dei competitor. In particolare eClass lamenta di aver registrato dal 2011, a causa “dell’atteggiamento escludente” di Bims, “una contrazione dei clienti superiore al 25-30%”, mentre altri operatori “sono usciti dal settore”. Inoltre, eClass lamenta che l’attività di auditing svolta da Bims è “svolta con modalità tese a convincere i clienti del vendor (l’information provider) a rivolgersi direttamente a BIt Market Services, facente parte dello stesso gruppo di Borsa Italiana”.
Infine, Borsa italiana farebbe “pagare in misura inferiore i dati che essa cede a Bims in modo da abbattere i costi sostenuti da quest’ultima per l’erogazione del servizio e rendere in tal modo non replicabili, da parte dei concorrenti, le offerte fatte in sede di gara per l’aggiudicazione del servizio di informativa finanziaria”. In tale contesto, scrive l’authority guidata da Giovanni Pitruzzella, “l’operatore Bims, conoscendo anticipatamente le esigenze e caratteristiche dei possibili clienti, può riuscire a escludere i concorrenti contattando i clienti di questi ultimi e presentando offerte economiche particolarmente profilate anche nelle politiche di pricing, sfruttando un vantaggio informativo precluso ai concorrenti”. Un simile comportamento “appare costituire una strategia abusiva di tipo escludente ai sensi del diritto antitrust”.
Di qui la decisione di avviare l’istruttoria. Il provvedimento è stato notificato ai tre soggetti interessati dopo che i funzionari dell’authority hanno svolto attività ispettive presso le sedi di Piazza Affari con il Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza. L’istruttoria dovrà concludersi entro il 31 marzo 2016.