Approvata alla Camera la proposta di legge che introduce lo ius soli sportivo. Il provvedimento permetterà il tesseramento di minori stranieri residenti in Italia (almeno da quando hanno compiuto 10 anni) nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva. Con 422 voti a favore, 12 contrari e 6 astenuti Montecitorio ha dato il primo via libera, la norma ora dovrà passare al vaglio del Senato.
Un emendamento della Lega Nord, bocciato dall’Aula, prevedeva l’introduzione del tetto obbligatorio di almeno il 70% di atleti italiani nelle squadre professioniste e semi professioniste di ogni disciplina. “Occasione persa per tutelare il futuro dei nostri ragazzi nello sport”, hanno commentato i deputati del Carroccio Guido Guidesi e Roberto Simonetti che ritengono “necessaria la presenza minima di atleti italiani per tutelare i vivai e scongiurare che lo sport si trasformi in un compravendita di giocatori. Governo e maggioranza – continuano i deputati – hanno perso l’occasione di tutelare i valori dello sport, consegnandolo alla mercificazione e agli interessi economici, che – la cronaca insegna – più volte ne hanno inquinato lo spirito più autentico e vero”.
L’approvazione del ddl ha rappresentato “un piccolo-grande passo avanti”, invece, per la deputata Pd ed ex atleta paraolimpica Laura Coccia. Soddisfatto anche il neo ministro delle infrastrutture Graziano Delrio che ha commentato in un tweet: “Grande vittoria di civiltà”. Lo Ius soli sportivo era già stato introdotto da alcune Federazioni, come la Fidal, la Federpuglilato e nel 2013 dalla Federazione Hockey che aveva scelto in un’assemblea federale di approvarlo internamente così da poter considerare italiani a tutti gli effetti i giocatori di origine straniera ma nati in Italia.