Antonio Poziello sarà processato per associazione a delinquere nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dei corsi di formazione risalente al 2008. E' solo l'ennesima crisi locale dopo Ercolano, Pomigliano e Castellamare di Stabia. Il presidente del Consiglio valuta il commissariamento
Non solo Ercolano, Pomigliano e Castellamare di Stabia. Non solo l’incandidabilità di Vincenzo De Luca alla Regione. Nuova grana per il Partito democratico in Campania che ora rischia il commissariamento: il candidato sindaco del Pd a Giugliano (Napoli) Antonio Poziello è stato rinviato a giudizio per associazione a delinquere nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dei corsi di formazione in Campania risalente al 2008 (quando era dirigente regionale). La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 15 maggio. Lo scorso 6 novembre lo stesso gup aveva rinviato a giudizio, nell’ambito del medesimo procedimento, altre 31 persone tra imprenditori e dirigenti per associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato e di altri enti pubblici. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Graziella Arlomede, gli imputati avrebbero cercato di accedere a finanziamenti pubblici per oltre 200 milioni di euro, riuscendo a ottenerne effettivamente circa 20.
Si moltiplicano così le crisi a livello locale che rendono sempre più insistenti le voci di un commissariamento del partito in Campania voluto proprio da Renzi che sarà a Pompei nel weekend. Il rinvio a giudizio di Poziello si aggiunge infatti è solo l’ultimo di una serie di problemi per il Pd. Nelle scorse ore si è dimesso il sindaco democratico di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo, mentre resta tesa la situazione a Ercolano dopo le proteste della base contro la possibile sconfessione, da parte della segreteria nazionale, del candidato sindaco indicato dal territorio (e sostenuto da mezza giunta indagata). I militanti locali non accettano la decisione presa dal partito nazionale di candidare Ciro Buonajuto e insistono nell’appoggiare Antonio Liberti, il segretario cittadino. E intanto proprio a Ercolano oggi il sindaco uscente Vincenzo Strazzullo ha revocato la delega di assessore alla Sanità al socialista Franco Torello per “mancanza di sintonia”.
A rischiare ora è la segreteria provinciale del Pd, retta da Venanzio Carpentieri, sindaco di Melito, tanto che è già scattato il totonomi con voci su un possibile incarico affidato da Roma a Gennaro Migliore, ex Sel che si era candidato alle primarie per la presidenza della Regione e aveva poi fatto un passo indietro a pochi giorni dal voto. Il possibile commissariamento della federazione di via Toledo tiene ferma anche la situazione di Pomigliano dove da settimane c’è un candidato vincitore delle primarie (per tre voti) Michele Caiazzo, non riconosciuto dalla segreteria provinciale. E come se non bastasse sono arrivate le dimissioni del sindaco democratico di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo che si sente isolato da gran parte della maggioranza di centrosinistra e tenterà di formare una nuova giunta per fronteggiare la crisi economica della città legata al fallimento delle Terme di Stabia. “Ho voluto dare un segnale forte alla Regione ed al Governo – ha detto Cuomo – sabato tenterò di parlare con Matteo Renzi quando visiterà il sito archeologico di Pompei”.