Nei cimiteri di Milano sarà possibile “riposare” con accanto le ceneri del proprio animale domestico. Perché non fare altrettanto in tutti i cimiteri italiani? Mi rendo conto che quando si parla di diritti degli animali ci sia chi storce il naso. In molti, infatti, sono forse portati a ribattere che bisogna prima pensare agli uomini e alle donne ed ai loro problemi quotidiani, concreti e pratici. Bisogna pensare alle risorse che mancano per le famiglie, per le scuole, le case e il lavoro. Risolte quelle emergenze, e solo a quel punto, forse ci sarà la possibilità di dedicare qualche lasso di tempo ai bisogni dei nostri animali domestici. Tutto corretto, ma guardiamo oltre.
Ammesso che il provvedimento che ho citato, non riguarda specificatamente le esigenze più impellenti di un cane o di un gatto, non almeno le loro da vivi, qui in gioco credo ci sia il senso civico e permettetemi “umano” col quale decidiamo di vivere il nostro rapporto con un altro essere vivente che non appartiene alla nostra specie, ma col quale affettivamente ci sentiamo molto simili.
Ecco allora che trovo estremamente “civile” la scelta fatta da Palazzo Marino. Un provvedimento che era nell’aria da tempo ma che ha dovuto passare tutta una serie di verifiche tecniche prima di diventare effettivo ed ottenere l’avallo della Giunta Pisapia.
A questo punto, visto che non sono stare riscontrate, nelle normative vigenti in materia, prescrizioni che impediscono la collocazione delle ceneri di animali d’affezione nella immediate vicinanze della sepoltura del padrone defunto, ora la pratica è possibile anche nel capoluogo lombardo, così come è in atto da tempo in altre metropoli di assoluta rilevanza, come New York, o come è possibile fare tradizionalmente nella civilissima Gran Bretagna.
Tecnicamente ci sono però dei limiti. A Milano s’è deciso di vietare la collocazione all’interno della fossa in cui è posato il feretro dell’urna contenente le ceneri dell’animale; in caso di tomba su campo di età decennale, il contenitore potrà essere fissato con colle o assicurato al terreno sottostante, con accorgimenti che ne impediscano l’accidentale asportazione.
In caso di cellette ossario e cinerario l’urna potrà essere fissata alla lapide di copertura della celletta.
In caso di colombaro, il contenitore delle ceneri troverà posto sulla lapide di copertura, sempre ben fissato. In questa situazione, inoltre, il contenitore delle ceneri potrà essere collocato anche nello spazio residuale posto tra la muratura di chiusura del loculo e la lapide esterna, qualora il volume sia sufficiente per consentirne la collocazione.
In caso di tomba di famiglia, l’urna con le ceneri dell’animale sarà fissata sul monumento, previa espressa previsione del medesimo nel progetto approvato dalle commissioni competenti a esprimere parere. Infine, i recipienti contenenti le ceneri degli animali d’affezione devono essere metallici o in materiale lapideo, completamente chiusi con coperchio inamovibile, privi di bordi taglienti e avere dimensioni massime pari a quelle dei vasi portafiori.
Tutto questo a mero titolo esemplificativo. Ciò che è importante è offrire a chi considera il proprio animale di compagnia come un componente fondamentale del proprio nucleo famigliare, la possibilità di averlo un giorno al proprio fianco e per sempre. Lo si fa per una questione di civiltà e non solo per ‘buon cuore’.