“Una giusta pena espiatoria” per Claudio Giardiello: anche di questo ha parlato l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, durante i funerali di Stato per due delle vittime, chiedendo di pregare per lui. Scola ha voluto anche ricordare “lo sciagurato pluriomicida” nella sua omelia in Duomo ai funerali di due delle sue vittime della strage all’interno del Tribunale di Milano, Fernando Ciampi e Lorenzo Claris Appiani alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Le vittime innocenti di questo sciagurato pluriomicida – ha osservato – ci chiedono almeno di pregare perché Claudio Giardiello, attraverso la giusta pena espiatoria, prenda consapevolezza del terribile male che ha compiuto fino a chiederne perdono a Dio e agli uomini che ha così brutalmente colpito”.

“Da queste morti deve nascere una maggiore responsabilità di educazione civica, morale, religiosa, instancabilmente perseguita da tutte le agenzie educative, dalla famiglia, alla scuola, fino alle Istituzioni. Non lasciamo che sulle figure di questi nostri cari si stenda la volte soffocante dell’oblio – ha aggiunto – Mantenere desta la loro memoria è garanzia di fecondità. Questa tragedia ci lascia ancora più sconcertati perché si è consumata in un luogo emblematico, un pilastro costruttivo della vita civile del Paese”. 

La loro morte “ci appare come una tremenda espressione di un male inaccettabile. Come porvi rimedio? Come stare di fronte alle bare di questi nostri fratelli a cui la vita è stata rubata in modo tanto atroce e sconvolgente?”. Non ci sono solo le istituzioni nella cattedrale ambrosiana. Numerosi milanesi hanno occupato le panche e tra loro anche e Stefano Verna, il commercialista rimasto ferito nella sparatoria.

Intanto l’inchiesta della Procura di Brescia prosegue: “Ci sono state tante falle stiamo verificando ogni passaggio” ha detto il procuratore generale di Brescia Pier Lugi Maria Dell’Osso escludendo che al momento ci siano indagati tra le guardie alle quali è affidata la sicurezza all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano. “Al momento non ci sono indagati ma non sono esclusi sviluppi” ha spiegato Dell’Osso il quale ha aggiunto che “l’inchiesta sta andando avanti e stiamo analizzando le posizioni delle guardie per capire quali mancanze sono state commesse”.

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