In Grecia Alex Tsipras si preparerebbe a emettere una nuova moneta parallela all’euro. Anche in Italia alcuni economisti, tra i quali spicca la figura di Luciano Gallino, propongono una moneta complementare all’euro per uscire dalla crisi. In Grecia secondo il Financial Times e la Reuters si avvicina il giorno in cui il governo greco emetterà una moneta parallela all’euro. Infatti le trattative con le cosiddette Istituzioni (la ex Troika, cioè Ue, Bce,Fmi) vanno male e tra poco lo stato greco non avrà più soldi per pagare i debiti e i suoi dipendenti. La liquidità scarseggia. La Ue non vuole pagare i 7,2 miliardi che aveva promesso al precedente governo greco, e Tsipras non sa come pagare pensioni e stipendi ai dipendenti pubblici. Da qui le voci sulla possibilità che il governo socialista di Syriza decida di emettere una moneta alternativa per pagare gli stipendi, pur continuando a rimanere nell’euro. La moneta parallela, secondo ufficiose fonti governative greche, darebbe luogo a un credito dei cittadini verso lo stato greco. Gli assegnatari, in primis pensionati e dipendenti pubblici, potrebbero utilizzarlo per pagare le tasse o per scontarlo in banca ricevendo una somma in euro, ma inferiore al valore nominale del titolo. In questo modo potrebbe pagare i dipendenti pubblici e risparmierebbe euro preziosi per ripagare i creditori esteri, cioè Fmi, Bce e Europruppo.
Ma i lavoratori pubblici e pensionati non sarebbero contenti di essere pagati con una sorta di moneta nazionale soggetta a forte svalutazione. La fuga di capitali continuerebbe. Non a caso, secondo voci ufficiose, la manovra si accompagnerebbe alla nazionalizzazione delle banche e anticiperebbe il possibile default della Grecia.
In Italia un analogo progetto di moneta parallela è promosso da alcuni economisti ed intellettuali, tra cui chi scrive. Per uscire dalla trappola della liquidità, l’appello firmato da Gallino prevede che lo stato emetta a titolo gratuito Certificati di Credito Fiscale per un importo pari in tre anni a 200 miliardi di euro. I Ccf sono titoli statali che danno luogo a uno sconto fiscale alla pari, ma solo due anni dopo la loro emissione. I 200 miliardi in Ccf verrebbero assegnati gratuitamente ai lavoratori in proporzione inversa al reddito, e alle aziende in proporzione al numero di occupati. Chi ha bisogno subito di euro da spendere venderebbe subito i suoi Ccf applicando uno sconto. Gli acquirenti sarebbero invece tutti quei soggetti in buona salute finanziaria disposti a pagare in euro i Ccf scontati per avere la riduzione fiscale alla loro scadenza.
Così la moneta – costantemente negata dalle banche italiane, che hanno già accumulato circa 350 miliardi di sofferenze per crediti non pagati – ricomincerebbe a circolare nell’economia. Le famiglie potrebbero fare ripartire i consumi e le aziende ritornerebbero a lavorare e ad assumere. Grazie alla crescita del Pil aumenterebbe l’occupazione e diventerebbe finalmente sostenibile il peso del debito pubblico.
La proposta elaborata da Biagio Bossone, Marco Cattaneo, Luciano Gallino, Stefano Sylos Labini, dal sottoscritto e da altri economisti* (vedi monetafiscale.it), farebbe ripartire l’economia, verrebbe accolta con grande entusiasmo sia dai lavoratori che dagli imprenditori, e rispetterebbe perfettamente i trattati europei: infatti i Ccf non rompono il monopolio della Bce sulla moneta unica, e non aumenterebbero il debito pubblico. E non sarebbe necessario uscire dall’euro per rilanciare l’economia. Sarebbe bello uscire dall’euro, una moneta deflattiva che soffoca l’economia italiana: ma l’uscita unilaterale sarebbe un pericoloso salto nel buio. Mentre la moneta fiscale si potrebbe fare in una settimana, senza effetti dirompenti. Dentro l’euro, oltre l’euro. La moneta fiscale, in Italia come in Grecia e negli altri paesi del sud Europa, è forse l’unica via concreta di uscita dalla crisi. Molto difficilmente il governo Renzi avrà il coraggio di adottarla e di emetterla, dal momento che è subordinato a questa Ue a guida tedesca. Ma è ora che la sinistra e le forze di opposizione, come il Movimento 5 Stelle, abbraccino il progetto.
* attualmente i promotori dell’appello sono, oltre quelli citati, i docenti: Maria Luisa Bianco, Massimo Costa, Stefano Lucarelli, Guido Ortona, Tonino Perna,
Enrico Grazzini
Giornalista economico e saggista
Zonaeuro - 15 Aprile 2015
Crisi, moneta parallela all’euro. In Grecia e in Italia è l’unica soluzione
In Grecia Alex Tsipras si preparerebbe a emettere una nuova moneta parallela all’euro. Anche in Italia alcuni economisti, tra i quali spicca la figura di Luciano Gallino, propongono una moneta complementare all’euro per uscire dalla crisi. In Grecia secondo il Financial Times e la Reuters si avvicina il giorno in cui il governo greco emetterà una moneta parallela all’euro. Infatti le trattative con le cosiddette Istituzioni (la ex Troika, cioè Ue, Bce,Fmi) vanno male e tra poco lo stato greco non avrà più soldi per pagare i debiti e i suoi dipendenti. La liquidità scarseggia. La Ue non vuole pagare i 7,2 miliardi che aveva promesso al precedente governo greco, e Tsipras non sa come pagare pensioni e stipendi ai dipendenti pubblici. Da qui le voci sulla possibilità che il governo socialista di Syriza decida di emettere una moneta alternativa per pagare gli stipendi, pur continuando a rimanere nell’euro. La moneta parallela, secondo ufficiose fonti governative greche, darebbe luogo a un credito dei cittadini verso lo stato greco. Gli assegnatari, in primis pensionati e dipendenti pubblici, potrebbero utilizzarlo per pagare le tasse o per scontarlo in banca ricevendo una somma in euro, ma inferiore al valore nominale del titolo. In questo modo potrebbe pagare i dipendenti pubblici e risparmierebbe euro preziosi per ripagare i creditori esteri, cioè Fmi, Bce e Europruppo.
Ma i lavoratori pubblici e pensionati non sarebbero contenti di essere pagati con una sorta di moneta nazionale soggetta a forte svalutazione. La fuga di capitali continuerebbe. Non a caso, secondo voci ufficiose, la manovra si accompagnerebbe alla nazionalizzazione delle banche e anticiperebbe il possibile default della Grecia.
In Italia un analogo progetto di moneta parallela è promosso da alcuni economisti ed intellettuali, tra cui chi scrive. Per uscire dalla trappola della liquidità, l’appello firmato da Gallino prevede che lo stato emetta a titolo gratuito Certificati di Credito Fiscale per un importo pari in tre anni a 200 miliardi di euro. I Ccf sono titoli statali che danno luogo a uno sconto fiscale alla pari, ma solo due anni dopo la loro emissione. I 200 miliardi in Ccf verrebbero assegnati gratuitamente ai lavoratori in proporzione inversa al reddito, e alle aziende in proporzione al numero di occupati. Chi ha bisogno subito di euro da spendere venderebbe subito i suoi Ccf applicando uno sconto. Gli acquirenti sarebbero invece tutti quei soggetti in buona salute finanziaria disposti a pagare in euro i Ccf scontati per avere la riduzione fiscale alla loro scadenza.
Così la moneta – costantemente negata dalle banche italiane, che hanno già accumulato circa 350 miliardi di sofferenze per crediti non pagati – ricomincerebbe a circolare nell’economia. Le famiglie potrebbero fare ripartire i consumi e le aziende ritornerebbero a lavorare e ad assumere. Grazie alla crescita del Pil aumenterebbe l’occupazione e diventerebbe finalmente sostenibile il peso del debito pubblico.
La proposta elaborata da Biagio Bossone, Marco Cattaneo, Luciano Gallino, Stefano Sylos Labini, dal sottoscritto e da altri economisti* (vedi monetafiscale.it), farebbe ripartire l’economia, verrebbe accolta con grande entusiasmo sia dai lavoratori che dagli imprenditori, e rispetterebbe perfettamente i trattati europei: infatti i Ccf non rompono il monopolio della Bce sulla moneta unica, e non aumenterebbero il debito pubblico. E non sarebbe necessario uscire dall’euro per rilanciare l’economia. Sarebbe bello uscire dall’euro, una moneta deflattiva che soffoca l’economia italiana: ma l’uscita unilaterale sarebbe un pericoloso salto nel buio. Mentre la moneta fiscale si potrebbe fare in una settimana, senza effetti dirompenti. Dentro l’euro, oltre l’euro. La moneta fiscale, in Italia come in Grecia e negli altri paesi del sud Europa, è forse l’unica via concreta di uscita dalla crisi. Molto difficilmente il governo Renzi avrà il coraggio di adottarla e di emetterla, dal momento che è subordinato a questa Ue a guida tedesca. Ma è ora che la sinistra e le forze di opposizione, come il Movimento 5 Stelle, abbraccino il progetto.
* attualmente i promotori dell’appello sono, oltre quelli citati, i docenti: Maria Luisa Bianco, Massimo Costa, Stefano Lucarelli, Guido Ortona, Tonino Perna,
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "È con sentimenti di particolare, affettuosa vicinanza che mi dirigo a Lei per porgerLe i migliori auguri nella lieta ricorrenza del solenne inizio del Pontificato. Insieme a me, il popolo italiano Le è riconoscente per questi dodici anni nei quali ha offerto la più autentica testimonianza dei valori evangelici, in un servizio costante non soltanto alla Chiesa cattolica ma all’umanità tutta". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio a Papa Francesco.
"Di questo afflato -prosegue il Capo dello Stato- la lettera enciclica Dilexit nos offre un esempio luminoso, con l’invito a ogni donna e ogni uomo e di buona volontà a varcare i confini del personale tornaconto e a riconoscersi legati agli altri da quel vincolo di umana fratellanza che prescinde da considerazioni di prossimità geografica o di affinità culturale. A tale riguardo, desidero richiamare gli spunti inediti di riflessione che il Suo alto Magistero ha posto al centro del dibattito in seno a importanti consessi multilaterali: alla Conferenza delle parti della Convenzione delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici, al Vertice G7 presieduto dall’Italia, al G20, Vostra Santità ha portato un vibrante richiamo alla riscoperta della speranza, all’accantonamento di logiche di forza e di prevaricazione, a quelle istanze di rinnovamento dischiuse da un uso etico delle nuove tecnologie".
"Mentre al livello internazionale sembrano affievolirsi le ragioni del diritto e di una corretta articolazione della convivenza tra gli Stati, la Sua voce è e resta più che mai necessaria. L’apertura della Porta Santa presso il carcere romano di Rebibbia all’inizio dell’anno giubilare, nonché la decisione di innalzare nei prossimi mesi agli onori degli altari Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati –figure molto amate, anche dalle giovani generazioni– ispirano nei miei concittadini viva gratitudine nei confronti del Vescovo di Roma, di cui tutti avvertiamo la particolare sollecitudine per l’Italia. In questo spirito, Padre Santo, Le rinnovo -conclude Mattarella- sinceri auguri di ogni benessere nella prosecuzione del Pontificato cui aggiungo quelli –vieppiù sentiti– di pronto ristabilimento".
Kiev, 19 mar. (Adnkronos) - Il sistema elettrico ferroviario nella regione di Dnipropetrovsk è stato attaccato da droni nemici. Lo ha riferito il canale Telegram di Ukrzaliznytsia, l'azienda ferroviaria pubblica ucraina. "La mattina del 19 marzo, il nemico ha colpito il sistema elettrico ferroviario nella regione di Dnipropetrovsk con i droni. Ci sono sezioni senza corrente, ma il traffico ferroviario continua secondo il programma. Nel corso degli interventi di riparazione, il nemico ha colpito di nuovo. Fortunatamente, non ci sono state vittime", ha affermato Ukrzaliznytsia in una dichiarazione.
Mosca, 19 mar. (Adnkronos) - Le truppe russe hanno respinto i tentativi delle forze armate ucraine di invadere la regione di Belgorod. L'esercito nemico ha effettuato cinque attacchi nella regione. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo. "Al fine di creare uno sfondo negativo attorno ai colloqui tra i presidenti della Federazione Russa e degli Stati Uniti sulla risoluzione del conflitto in Ucraina - si legge nella dichiarazione - e per screditare le iniziative di pace di Trump, al mattino (alle 5,50), il regime di Kiev ha tentato di forzare le unità delle Forze armate ucraine nel territorio russo, nella parte occidentale della regione di Belgorod, in direzione degli insediamenti di Demidovka e Prilesye".
"Le forze armate ucraine - prosegue il comunicato russo - hanno impiegato fino a 200 militari e 29 unità di equipaggiamento negli attacchi, tra cui cinque carri armati, 16 veicoli corazzati da combattimento, tre veicoli del genio per lo sminamento, un'unità di sminamento a distanza Ur-77 e quattro auto. Grazie alle unità che presidiavano il confine di stato del gruppo di truppe del Nord, il fuoco dell'artiglieria e l'uso di droni Fpv, tutti gli attacchi sono stati respinti", ha sottolineato il ministero.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si dice che la Schlein con la sua posizione si sia isolata. Per nulla. Si è distinta. Ha lanciato un monito, non si è piegata a meccanismi automatici e obbligati di adesione. Non so che sviluppi ci saranno nel Pd. Un chiarimento serve. Così come serve tra le forze socialiste europee. Indicare una prospettiva di deterrenza comune e i nuovi assetti del mondo, con un nuovo spirito di pace e collaborazione, è la sola possibilità per i Socialisti di tornare a fare il proprio mestiere nelle condizioni date. Non è pacifismo senza nerbo, piuttosto combattimento senza incertezze e conformismi per i propri valori”. Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in un'intervista all’'Unità'.
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - L'esercito israeliano ha lanciato un nuovo appello alla popolazione di Gaza affinché evacuino le "zone pericolose di combattimento" nel nord e nel sud del territorio palestinese, all'indomani degli intensi bombardamenti che, secondo Hamas, hanno causato la morte di oltre 400 persone.
L'ordine di evacuazione si applica alle regioni di Beit Hanoun (nord), Khirbet Khuza'a, Abasan al-Kabira e Abasan al-Jadida (sud), dove l'esercito "ha iniziato le sue operazioni contro gruppi terroristici", ha scritto su X il portavoce di lingua araba dell'esercito, Avichay Adraee, invitando i residenti a "spostarsi in rifugi nella parte occidentale di Gaza City e nella città di Khan Younis".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Spero che la telefonata di Trump e Putin faccia fare dei passi in avanti, non credo che sia stata la telefonata che qualcuno ha raccontato di pace universale, ancora non ci siamo, ci saranno a Gedda alla fine della settimana ancora dei colloqui di pace, mi pare di capire stavolta anche con la Russia, l'altra volta c'erano stati tra America e Ucraina. Io penso che ci voglia grande prudenza e un doppio binario: da un lato bisogna prepararsi ad un periodo di turbolenze che vedremo anche sui mercati, vale a dire ci saranno delle difficoltà per le famiglie, purtroppo". Così Matteo Renzi, ospite di 'Non stop news' su Rtl 102.5.
"L'unico modo per risolverla è una grande iniziativa diplomatica e su questo -ribadisce l'ex premier- per me l'Europa ha dormito. In questi tre anni, lo dico dal 24 febbraio 2022, l'Europa doveva inviare un inviato speciale per fare la pace tra Russia e Ucraina, avevo proposto il nome di Tony Blair, ma questa è un po' la maledizione di quelli che dicono le cose giuste troppo presto. Noi lo abbiamo detto tre anni fa, non l'abbiamo fatto e adesso l'accordo di pace si fa a Gedda e non si fa a Bruxelles o a Roma, questo è un po' un limite del nostro Governo e della nostra Europa".
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Durante la notte, l'esercito israeliano ha condotto un'ondata di attacchi contro obiettivi di Hamas e della Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. L'aeronautica militare israeliana afferma di aver colpito circa 20 obiettivi, tra cui un sito militare di Hamas nel nord di Gaza, dove ha individuato preparativi per attacchi missilistici contro Israele.
Inoltre, la Marina israeliana ha preso di mira diverse imbarcazioni appartenenti alla Jihad islamica palestinese al largo della costa di Gaza, che secondo l'Idf venivano utilizzate per attività terroristiche.