Che Sergio Marchionne non sia contento di vendere la Fiat 500e non è una novità, la sua dichiarazione circa la perdita di 14.000 dollari su ogni esemplare consegnato è rimasta storica. Purtroppo, però, la piccola elettrica (in vendita esclusivamente in California) sta procurando altri grattacapi a Fiat Usa, che sarà costretta a richiamare ben 5.600 esemplari, cioè oltre la metà di quelli venduti (9.526) dal lancio sul mercato nel luglio 2013. Il richiamo interessa i modelli prodotti da marzo 2013 fino a novembre 2014 e serve a risolvere un problema di natura elettronica che si potrebbe presentare quando la centralina attiva la modalità “recovery”, cioè quando le prestazioni dell'auto vengono limitate a seguito di un problema fintanto che non la si porti in assistenza. In questo caso specifico, l'unità che controlla l'elettronica del veicolo e quella che gestisce il pacco batterie potrebbero smettere di dialogare, causando il completo “shut down” della 500e. Fiat aveva già modificato il software nel marzo 2014, includendo la funzione “recovery” nella centralina che gestisce la batteria e due mesi dopo ha diramato una nota tecnica di servizio per aggiornare tutte le auto precedenti, mentre il 31 ottobre 2014 è arrivato l'ultimo e risolutivo “update” sulle 500e di produzione.