Nel corso della conferenza stampa all'Eurotower, una manifestante è salita sul tavolo al quale era seduto il presidente della Banca centrale europea. Ha lanciato coriandoli e gridato "stop alla dittatura della Bce"
Mario Draghi è stato “aggredito” con un lancio di coriandoli da Josephine Witt, una manifestante di Blockupy nel corso della conferenza stampa dopo la riunione del direttivo dell’Eurotower a Francoforte.
La contestatrice, con la quale non c’è stato alcun contatto fisico, è salita sul tavolo dove era seduto il presidente della Banca centrale europea e gli ha lanciato addosso una pioggia di coriandoli bianchi mentre gridava “stop alla dittatura della Bce”. Poi è stata fermata dalla sicurezza e allontanata dalla sala stampa inaugurata il 18 marzo proprio tra le contestazioni di Blockupy. Draghi, un po’ scosso ma sorridente, ha poi ricominciato a leggere la sua relazione.
Il giorno dell’inaugurazione della nuova sede della Banca centrale il gruppo anticapitalista, che raccoglie sotto il suo ombrello diverse formazioni, è stato protagonista di scontri con la polizia. Allora, almeno sette auto delle forze dell’ordine erano state incendiate e 88 ufficiali erano rimasti feriti. Circa 350 le persone arrestate.
La Witt, al secolo Josephine Markmann, secondo la Bild, è una studentessa di filosofia che ha aderito alle Femen nel 2013 e il giorno di Natale dello stesso anno ha interrotto la messa nel duomo di Colonia salendo sull’altare a seno nudo. Sul foglio A4 che ha lanciato a Draghi insieme ai coriandoli si legge: “Bce, creatore dell’Universo, non c’è nessun dio, ma persone dietro queste vite”, “non siamo pedine di una scommessa”,”oggi sono solo una farfalla che porta un messaggio, ma stai attento che arriverà altro”. E ancora: “Le nostre vite ci appartengono – E davanti al dilagante potere dell’ambiente esterno della politica monetaria della Bce, qualche volta è difficile ricordarlo”. “Bce, creatore dell’Universo” se “tu fai regole invece di servire” allora “sentirai la nostra protesta più forte, più accesa, dentro e fuori le tue stanze, dovunque”, si legge ancora nel testo, in cui l’istituto di Francoforte viene accusato di “autocratica egemonia” e arroganza”. E infine: “Non mi aspetto che la mia voce venga ascoltata”. “Oggi – la conclusione – sono solo una farfalla che porta un messaggio, ma attenta che altro arriverà, ci riprenderemo le nostre vite. Il debito della Bce non è ancora stato pagato”.