Arrivano le iscrizioni nel registro degli indagati per il crollo nella scuola Pessina di Ostuni. La Procura di Brindisi ha notificato il provvedimento al capo dell’Ufficio tecnico del comune, Roberto Melpignano, al direttore dei lavori, Salvatore Molentino, ai due responsabili delle ditte che si sono occupate dei lavori, Vito Urgesi e Palmiro Brocca, e al collaudatore Michele Fuzio. Per tutti le accuse formulate dal pm Pierpaolo Montinaro sono di crollo colposo e lesioni, visto che il cedimento dell’intonaco ha provocato il ferimento di due bambini e di un insegnante. Gli studenti, di 8 e 7 anni, hanno riportato ferite guaribili in 10 e 15 giorni, mentre la maestra ha subito la frattura di un malleolo. E per accertare le cause del distacco, la Procura di Brindisi ha disposto anche una perizia sullo stabile.
Sarà un passo importante per cercare di stabilire cosa ha provocato l’incidente appena tre mesi dopo l’inaugurazione della scuola dopo oltre quattro anni di lavori, iniziati il 7 ottobre 2010. E luce bisognerà fare anche su quale delle due aziende alle quali erano stati affidati i lavori sugli intonaci si è occupato dell’aula nella quale si è verificato il crollo. Negli scorsi giorni, infatti, la Palmiro Brocca e la Messapica Intonaci – contattate da ilfattoquotidiano.it – hanno entrambe smentito di aver messo mano nella 2^E. Stando a una determina comunale del 2013, l’azienda Brocca per problemi in corso d’opera non si è occupata della “realizzazione degli intonaci all’intradosso dell’ala Est del solaio di copertura del piano terra”, la stessa area nella quale – secondo quanto ricostruito – l’intonaco ha ceduto. Anche la Messapica Intonaci però si chiama fuori, dicendo di aver svolto “ rifiniture, perché gli intonaci erano già stati posati da anni”.
Dai documenti disponibili sul sito del comune ostunese si evince che l’estate di due anni fa ha svolto sì “lavori di rifinitura a stucco liscio lavabile delle pareti interne” per 44mila euro, ma pochi mesi prima aveva ricevuto per affidamento diretto anche “lavori di intonacatura di alcune superfici interne” per un importo complessivo di 30mila euro che prevedeva la sola messa in opera, “mentre tutti i materiali necessari sarebbero stati forniti dall’Amministrazione Comunale” che ha infatti acquistato i sacchi di intonaco per altri 5086 euro. Un importo superiore al previsto perché “durante il corso dei lavori si sono riscontrate notevoli irregolarità delle superfici da intonacare” e “si sono apportate alcune variazioni alle lavorazioni da eseguire”.
Costi che si sono aggiunti ai 77mila euro di compenso professionale liquidati all’ingegnere Molentino in qualità di direttore lavori (50.336 euro) e all’architetto incaricato di coordinare la sicurezza in fase di esecuzione (27.040 euro). E ai quasi 800mila con i quali la Brocca si era aggiudicata l’appalto senza però realizzare gli intonaci all’intradosso dell’ala est del solaio di copertura del piano terra e del solaio di copertura del piano seminterrato, la realizzazione di tutti i pavimenti interni della scuola e della pavimentazione dei cortili interni della scuola. Una ristrutturazione proceduta a strappi, quindi, nel corso della quale non sono mancati i dubbi, sottolineati anche da un’interrogazione al consiglio comunale del consigliere Christian Continelli (Fratelli d’Italia) che un anno fa evidenziava come ci fossero stati un “cambio in corso d’opera della ditta esecutrice, nonché notizie relative a errori nella messa in opera di pavimentazione e intonaco”. Quello che è poi venuto giù.