“Una mattanza”, con le vittime esanimi in un lago di salngue. I soccorritori descrivono così la scena che hanno trovato all’interno di una casa di Pordenone, dove un uomo di 40 anni – immigrato regolare di nazionalità marocchina, al momento disoccupato – ha ucciso la moglie di 30 anni e la figlia di 7 a colpi d’accetta nella notte, intorno alle 3. Poi ha chiamato la polizia e ha confessato, ed è stato arrestato con l’accusa di duplice omicidio. Quando gli agenti sono arrivati nell’abitazione hanno trovato la donna e la bambina riverse sul letto ormai morte.
L’assassino si chiama Abdelhadi Lahmar, e vive in Italia da anni. Incensurato, l’uomo ha svolto numerosi lavori molti dei quali saltuari. Lahmar è stato di recente nel proprio Paese per un viaggio. La moglie si chiamava Touria Errebaibi, di 30 anni, ed oltre ad occuparsi della famiglia, in passato ha lavorato come cameriera in alcuni ristoranti del centro. La piccola, di sette anni, si chiama invece Hiba.
Secondo una prima ricostruzione degli investigatori della polizia, che si sono avvalsi della collaborazione del medico legale Lucio Bomben, l’uomo avrebbe dapprima ucciso la moglie e poi la piccola. La donna sarebbe stata afferrata e spinta sul letto nella camera da letto matrimoniale, poi colpita con un’accetta per una decina di volte. Subito dopo l’uomo è andato nella cameretta dove dormiva la bimba e l’ha sgozzata nel sonno utilizzando un coltello. L’assassino avrebbe poi preso un lenzuolo e con quello le avrebbe coperto il volto.
Lahmar è stato portato in Questura, dove è stato interrogato. Non avrebbe ancora spiegato la ragione del duplice omicidio. E’ il secondo delitto di questo tipo in un mese in una città solitamente tranquilla come Pordenone: il 17 marzo scorso, all’esterno del Palazzetto dello Sport, sono stati uccisi a colpi di pistola i fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza; il killer non è ancora stato individuato.