L’Italicum non è meglio che niente, a me sembra peggio che niente. Per un motivo particolare, che forse non sarà condiviso da tutti gli oppositori, ma che a me pare decisivo e insuperabile, e cioè il premio alla lista anzichè alla coalizione. Se a questo poi si aggiungono i capilista bloccati la caratteristica anti-partecipativa è ancora più netta.
Può sembrare una sfumatura, il passaggio da un sistema basato su coalizioni di liste (o comunque – si veda 5 stelle – sulla possibilità di scegliere se coalizzarsi o meno) a un sistema basato su liste uniche, eventualmente liste-minestrone, liste acchiappatutto ma comunque liste uniche come nei comuni più piccoli. Invece è una differenza storica. Significa che l’Italia diventerebbe l’unico paese al mondo in cui per legge governa un partito solo e tutti gli altri stanno all’opposizione.
Persino nei paesi con sistema elettorale anglosassone, storicamente bipartitici, le cose stanno cambiando, persino nel Regno Unito ora governa una coalizione. Persino in Spagna governerà una coalizione. Persino, in parte, in Grecia. Il mondo va verso le coalizioni, l’Italia fa al contrario.
Uccidendo così il centrosinistra che è stato ed è tuttora nelle regioni e negli altri enti locali una coalizione: so che molti sono affascinati dalla idea di questa super semplificazione: ma la complessità rientra poi malamente dalla finestra, sotto forma di conflitti nel partito unico. A questo punto è meglio tornare alle urne col proporzionale così come corretto dalla Corte.