Oles Buzina, noto giornalista ucraino, è stato ucciso nei pressi della sua abitazione a Kiev oggi attorno a mezzogiorno. Lo riportano le agenzie russe e ucraine. Buzina, noto per le sue simpatie filorusse e anti Maidan, si era da poco dimesso da direttore del quotidiano Segodnia, di cui è proprietario l’oligarca Rinat Akhmetov. Buzina, 45 anni, l’anno scorso si era candidato per un posto da deputato con il partito Blocco russo, ma on era stato eletto. Secondo Vladimir Putin, l’uccisione del giornalista è di matrice politica. Lo ha detto il presidente russo nella sua ‘Linea diretta’, una maratona di botta e risposta con i cittadini, anche in collegamento diretto con varie parti del Paese: “Non è il primo assassinio politico. L’Ucraina sta affrontando una serie di omicidi del genere”, ha detto Putin.
Mercoledì era stato assassinato a Kiev il politico Oleg Kalashnikov, 52 anni, ex deputato del partito del presidente deposto dell’Ucraina Viktor Yanukovich. L’uomo è stato freddato a colpi d’arma da fuoco davanti la porta di casa sua. Lo riferisce il ministero dell’Interno. Secondo i testimoni, sarebbero coinvolte due persone.
Kalashnikov è stato uno dei politici più attivi nel coordinamento del movimento Anti-Maidan nel parco Marinski della capitale ucraina tra fine 2014 e febbraio 2015. Il movimento Anti-Maidan fu la risposta del Partito delle regioni, cioè appunto quello di Yanukovich che era al potere, all’ondata di proteste scoppiate a Kiev a novembre 2013 dopo che il governo rinunciò a firmare un accordo di associazione con l’Ue.
Le uccisioni del giornalista e dell’ex deputato sono “una provocazione cosciente” per “destabilizzare la situazione in Ucraina”, ha detto il presidente ucraino Petro Poroshenko, chiedendo indagini rapide e trasparenti sui due omicidi: “È evidente che questi crimini sono eventi dello stesso tipo. Si capisce la loro natura e il senso politico: è una provocazione consapevole dei nostri nemici. Il loro obiettivo è destabilizzare la situazione politica interna in Ucraina, screditare la scelta del popolo ucraino”. Il deputato e consigliere del ministro dell’Interno, Anton Gherashenko, ha detto di non escludere che i due delitti siano stati ordinati da Mosca.