“Come dicevano le mamme, troppa tv fa male. Landini è diventato prigioniero del personaggio televisivo”. Con queste parole, Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl, replica agli affondi del suo omologo della Fiom, che era passato all’attacco nei confronti del nuovo sistema retributivo comunicato dall’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne. Dello stesso tenore l’intervento di Rocco Palombella, segretario generale Uilm Uil: “Ma che ne sa lui se è da cinque anni che non negozia? Lui partecipa ai talk show televisivi, noi ci misuriamo con la crisi del mondo del lavoro. Chi ha difeso il contratto siamo noi”. I sindacati bollano come “buffonate” le accuse di Landini, secondo il quale il verbale d’intesa concluso tra Lingotto, Fim e Uil “cancella il ruolo del sindacato riducendolo a spettatore notarile” e “finge una partecipazione dei lavoratori ai destini aziendali su cui invece non hanno alcuna possibilità di parola”.
All’accusa di avere “ucciso la contrattazione”, risponde Palombella: “Oggi firmeremo il rinnovo contrattuale specifico con Fca e Cnh per quanto concerne la parte economica. Ma faremo di più: puntiamo a rinnovare, come ben sa, anche il Ccnl dei metalmeccanici. Altro che fine dei contratti”. “Se ogni anno rinnovi il contratto come abbiamo fatto in Fiat, – aggiunge Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim – il contratto lo fai vivere, non lo fai morire”.
Landini ha anche accusato Fim e Uilm di legittimare le aziende che vogliono uscire dal contratto nazionale. “Se qualcuno ha cacciato Fiat dal contratto nazionale, quello è Landini – risponde Uliano – Ha aperto un contenzioso legale sulle deroghe individuate dal contratto. L’unico modo per difendere un investimento messo in pericolo da azioni legali era uscire dal contesto di Confindustria”.
Ma al di là dello scontro sul ruolo del sindacato e della contrattazione, l’affondo del leader Fiom verteva anche su questioni di merito all’interno del verbale d’incontro tra il Lingotto e i sindacati firmatari. “A oggi i lavoratori Fca e Cnh hanno una paga base inferiore ai lavoratori cui si applica il contratto Federmeccanica – accusava Landini – Questo divario non sarà più colmato e lo stipendio base fissato nel 2011 dal contratto specifico Fiat non sarà più aumentato”.
Anche su questo punto, le parole del leader Fiom hanno trovato l’opposizione dei colleghi. “Dire che oggi è esclusa l’ipotesi di aumenti in paga base è una buffonata – replica Uliano – Oggi abbiamo aperto il negoziato, porteremo i salari dei lavoratori da 7mila a 10mila euro in più. Nei prossimi giorni definiremo anche quanto di questa quota salariale finirà in paga base”. E sul raffronto sulla paga base tra i contratti Federmeccanica e Fca, il sindacalista ammette che esiste, per alcune categorie professionali, un differenziale svantaggioso per i lavoratori del Lingotto. “Ma si tratta di un aumento che abbiamo ottenuto, nel contratto Federmeccanica, senza la firma della Fiom, che ha contestato quell’intesa. E inoltre, ora Federmeccanica sta chiedendo la restituzione di quell’aumento, che era legato a una stima di incremento dell’inflazione, che ora invece si attesta intorno allo 0%”.