Venerdì di passione per i trasporti romani. Dei cittadini hanno occupato un vagone della metropolitana della linea A alla fermata di Cinecittà in segno di protesta per l’interruzione anticipata del servizio, che avrebbe dovuto bloccarsi dalle 8.30 a causa dello sciopero del trasporto pubblico locale che ha interessato la metro A e C della Capitale. Alle 8.15 la banchina della fermata Anagnina in direzione Battistini era strapiena: “La metro non è più passata – racconta una delle persone a bordo del convoglio alle 10.15 – eppure ci hanno fatto entrare nella stazione perché lo sciopero sarebbe iniziato solo a partire dalle 8.30. Ma le vetture in arrivo continuavano a dirigersi al deposito invece di caricare i passeggeri”.
È dovuta intervenire la polizia perché un treno caricasse i passeggeri fino a Cinecittà dover però poi si è fermato. “Il macchinista ha spento le luci ed è sceso lasciandoci qui. Noi restiamo sul treno e non ce ne andiamo” ha continuato una delle persone sulla metro. Momenti di tensione si sono registrati anche in altre stazioni metro, richiedendo l’intervento di polizia e carabinieri. Ma nel giro di due ore la situazione si è ristabilita, anche perché man mano venivano chiusi i cancelli proprio a causa della protesta.
“Se sono state violate le norme i sindacati dovranno risarcire i passeggeri”, dice il Codacons, che annuncia un esposto alla procura della Repubblica e all‘Autorità garante per verificare se ci siano state delle irregolarità. “Scene di panico, caos, urla, proteste e addirittura una rissa sfiorata con l’intervento delle forze dell’ordine e addirittura i militari dell’Esercito” sono state segnalate da “utenti infuriati” per l’attivazione anticipata dello sciopero sulla Metro A.
Il sindaco Ignazio Marino ha risposto su Twitter agli utenti che hanno lamentato la mancata garanzia del “il diritto di muoversi dei cittadini” annunciando il contatto tra l’autorità di garanzia per gli scioperi con Prefettura e Atac. “Il diritto di sciopero deve essere garantito ma anche il diritto dei cittadini a muoversi -aggiunge Marino- non accettiamo questi comportamenti”.