E’ morto stanotte, a Roma, il giornalista e scrittore Mario Pirani, all’età di 89 anni. Aveva partecipato alla fondazione del quotidiano la Repubblica, di cui era divenuto vicedirettore con Gianni Rocca, Giampaolo Pansa e, ovviamente, Eugenio Scalfari. Iscritto all’Ordine dei giornalisti del Lazio dal 19 gennaio 1958, dal 1970 al 1980 fu direttore dell’Europeo e nel 1995 aveva vinto il Premiolino. Dopo le prime esperienze giornalistiche con Pattuaglia e Il Giorno, Pirani era stato vicino al Partito Comunista Italiano e funzionario dell’Eni.
Nel corso della giornata in molti hanno trasmesso messaggi di cordoglio, tra cui anche l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “La notizia della morte di Pirani mi colpisce e addolora profondamente. Eravamo legati da un’amicizia antica e resistente ad ogni difficoltà o momentanea incomprensione. In realtà la vicinanza, direi la compenetrazione, tra i nostri modi di pensare e di sentire sono state nei decenni fortissime. Fu uno spirito libero e critico anche nelle fila del partito comunista, da cui si distaccò senza mai divenirne un avversario e un detrattore, ma conservando in sé e difendendo apertamente il nucleo migliore di quella esperienza storica. Da giornalista, da scrittore, da interlocutore in mille dibattiti, ha lasciato un segno inconfondibile di onestà intellettuale e di coerenza. E in coloro che lo hanno conosciuto meglio e gli hanno voluto bene ha lasciato l’impronta indimenticabile della sua umanità. Il mio più affettuoso abbraccio va a Claudia che gli è stata con amore e con generosità accanto fino all’ultimo”. Anche le autorità capitoline hanno voluto esprimere il loro cordoglio. “Con la scomparsa di Mario Pirani l’Italia perde un uomo di grande saggezza ed equilibrio. Una voce che non ha mai avuto il timore di esprimere le proprie opinioni con convinzione, anche quando erano scomode e non in linea con l’opinione pubblica predominante. A sua moglie e alla sua famiglia esprimo oggi il mio più sincero cordoglio. A Mario, che conoscevo da tanti anni, mi legava una amicizia solida e un grande rispetto”. Cosìil sindaco Ignazio Marino in una lettera.
Come scrittore, aveva pubblicato con Il Mulino nel 1989, Il fascino del nazismo. Il caso Jenninger: una polemica sulla storie e con Mondadori nel 1993, Il futuro dell’economia visto dai maggiori economisti italiani; nel 2004, È scoppiata la terza guerra mondiale? Le democrazie tra pacifismo e difesa e, nel 201o, Poteva andare peggio. Mezzo secolo di ragionevoli illusioni.