Da maggio prossimo un’ordinanza comunale vieterà ai promoter dei locali di distribuire inviti e vendere pre-ingressi nel luogo simbolo della bella vita romagnola. A deciderlo è stata la giunta di centrodestra che ha anche vietato a donne in bikini e uomini a torso nudo di passeggiare per le vie del centro
Pr sì, ma lontano da viale Ceccarini. Inizia con un divieto l’estate di Riccione, capitale delle discoteche della riviera. A partire da maggio, un’ordinanza comunale vieterà ai promoter dei locali di distribuire inviti e vendere pre-ingressi lungo viale Ceccarini, luogo simbolo della bella vita romagnola. La decisione, voluta dalla prima giunta di centrodestra dopo settant’anni di governo di sinistra, rivoluziona il tradizionale rito dei turisti fermati dai pr ad ogni angolo di strada e inondati di inviti, e mira a limitare il consumo di alcool, sponsorizzato in larga parte anche ai minorenni con gli shortini. Chi non osserverà le disposizioni dovrà fare i conti con una multa salata, fino a 160 euro, e con il ritiro dell’autorizzazione. A pagare sarà anche la discoteca che lo ha assunto.
«Lo diciamo da tempo – spiega il vice sindaco e assessore alla Polizia municipale, Luciano Tiricanti –. Dopo alcuni tentativi di dialogo e qualche ordinanza in molti casi disattesa, è arrivato il momento di mettere un po’ di ordine e di risolvere in maniera radicale il problema dei pr delle discoteche che bivaccano nelle strade del centro a infastidire i turisti». Il giro di vite a una querelle che dura da molti anni non trova però impreparato il fiorente business dei locali. Dopo aver mandato giù il boccone amaro, le discoteche e il Sindacato italiano locali da ballo hanno predisposto spazi di azione circoscritti e negozi privati in cui continuare la loro attività, mentre il Comune ha reso disponibili gli spazi pubblici del Palazzo del Turismo. A vigilare nel centro della città saranno tutte le forze dell’ordine. «L’ossessiva azione dei pr nuoce alla nostra immagine, non solo come città di Riccione – sottolinea il sindaco, Renata Tosi –. Anche se a Riccione questo fenomeno di malcostume ha il suo apice, questo è un problema che interessa tutta la nostra riviera. Per questo ho chiesto che a darci sostegno intervenga anche la Regione. Lo scorso anno ci siamo insediati quando l’estate era già iniziata e non abbiamo avuto il tempo necessario per mettere tutto a punto, così il provvedimento è riuscito solo a metà. Oggi, invece, abbiamo dalla nostra parte un lungo inverno di confronto con i gestori delle discoteche, che hanno capito che questa decisione va anche a loro vantaggio e si stanno organizzando».
“Estate sì, ma senza trasgressione” è quindi l’adagio della giunta comunale, che punta ad alzare l’asticella del decoro nel “salotto” di Riccione. Un altro diktat di stagione confinerà in spiaggia, dal primo giugno fino a metà settembre, l’abbigliamento da mare. Donne in bikini e uomini a torso nudo, se vorranno passeggiare per le vie del centro, dovranno osservare le norme e rivestirsi. Ma un occhio di riguardo è dedicato ai minorenni, spesso in balia delle offerte dei promoter sugli alcolici, venduti sottoforma dei cosiddetti shortini, a pochi euro: «Abbiamo bisogno di ridare smalto e prestigio al nostro turismo – conclude Tosi –, anche a quello dell’intrattenimento e della notte, che sono due dei nostri punti di forza. L’ordinanza sarà semplice, così da non essere passibile di interpretazioni, e accompagnerà una regolamentazione più puntuale e precisa circa il consumo di alcolici. Quest’anno il controllo sarà oltremodo preciso. I più giovani devono essere tutelati e le norme devono essere applicate, vogliamo garantire a tutti una bella vacanza, divertente e piena di sole, ma non di trasgressione».