“Più che ‘fiducia sì, fiducia no’, le posizioni sulla legge elettorale mi ricordano la canzone di Elio e le Storie Tese ‘Cara ti amo’, che è un po’ troppo volgare per ricordarla“. Sono le parole di Matteo Renzi, intervenuto stamattina a Rtl 102.5, a proposito delle critiche della minoranza Pd sull’Italicum. “Abbiamo concesso” – puntualizza – “molte cose richieste a chi chiedeva modifiche ma non si può tutte le volte ripartire da capo. La fiducia sulla legge elettorale? Lo vedremo al momento della discussione parlamentare. Ma siamo a un passo. Siamo all’ultimo chilometro, allo sprint finale: lo faremo sui pedali e a testa alta”. E aggiunge: “Con questa legge evitiamo gli inciuci ed eliminiamo il potere di ricatto. E non ci saranno più le grandi accozzaglie, come l’Ulivo di Prodi e il centrodestra di Berlusconi. E’ chiaro che qualcuno non vuole questa legge elettorale, ma è arrivato il momento di dire che non si può più consentire ai veti e controveti dei piccoli di bloccare la democrazia in Italia“. Il premier sottolinea: “Se i collegi elettorali sono 90, 100 o 110 non è un elemento decisivo per i cittadini, ma per gli addetti ai lavori che pensano alla possibilità di essere rieletti. A me ora interessa il Jobs Act. Ora abbiamo un impegno esplicito dell’Abi: il presidente Patuelli mi ha assicurato che tutti coloro che hanno il nuovo contratto a tutele crescenti hanno tutti i titoli per prendersi il mutuo“. E, rivolgendosi al conduttore, conclude: “Dateci l’elenco delle segnalazioni di chi ha negato il mutuo e noi come Palazzo Chigi le diamo all’Abi e chiederemo risposte sui singoli casi, uno per uno. Perché su questo ci ho messo la faccia: voglio che sia chiaro chi dice di no, perché e come”

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