Tutti i comuni italiani sono obbligati per legge ad effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti. Ciò comporta che, da una parte, essi debbano attuare una gestione che privilegi l’efficacia, l’efficienza e l’economicità del servizio (ad esempio con la raccolta porta a porta), dall’altro che gli abitanti ovviamente collaborino alla raccolta, effettuando la divisione a monte secondo le tipologie dei rifiuti ed il conseguente esatto conferimento.
La norma statale (Decreto Legislativo n.152 del 2006) prevede altresì che ogni comune debba raggiungere annualmente una quota sempre più elevata di raccolta. Al 2012 essa doveva attestarsi almeno al 65% del totale. Il comune di Torino (di cui qui mi occupo perché è una realtà che conosco bene) raggiungeva appena il 42%.
Sicuramente ciò deriva da un atteggiamento almeno colposo dell’amministrazione stessa, che ha addirittura realizzato in questi anni un ‘maledetto’ inceneritore (un mostro che deve essere forzatamente alimentato, anche ovviamente con rifiuti differenziabili…), ma altresì sicuramente dall’atteggiamento non propriamente collaborativo degli abitanti. Riguardo al primo aspetto, io personalmente ho depositato un esposto alla Corte dei Conti (per il momento senza riscontro); riguardo al secondo aspetto, invece, il Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani all’articolo 47 prevede che per la dispersione dei rifiuti e la mancata separazione delle frazioni merceologiche per le quali è prevista la raccolta differenziata ed il conferimento separato venga applicata una sanzione amministrativa da euro 25 ad euro 150.
Adesso mi chiedo: quante sanzioni amministrative di tale tipo avrà elevato in questi anni il comune di Torino (ma gli altri comuni italiani non credo siano diversi)? Da questa pagina rivolgo la specifica domanda all’interessato, Piero Fassino: “quante sanzioni sono state elevate nei confronti di chi non rispetta la normativa sui rifiuti, da quando esiste il regolamento, cioè dal 2002?”. La risposta ritengo che non arriverà mai, anche perché probabilmente essa sarebbe di segno negativo o quasi. O mi sbaglio?
Eppure certe zone di Torino, cito ad esempio Porta Palazzo, hanno i cassonetti dell’indifferenziata stracolmi di rifiuti di ogni genere ed elevare la sanzione non sarebbe così difficile e costituirebbe un bel monito, un bel precedente. Ma la polizia locale ha istruzioni al riguardo? Mi rendo benissimo conto che sia più facile e remunerativo sanzionare i divieti di transito o di sosta, però…però, se davvero una amministrazione fosse sensibile al problema, si sanzionerebbe anche la diseducazione ambientale. O no?