Sul web una raccolta di firme per contestare la partecipazione dell'associazione all'evento: "Cosa hanno in comune il megaevento e la nostra proposta educativa?"
L’Expo crea divisioni anche tra gli scout, con una fronda interna che ha lanciato una petizione online per contestare l’adesione di Agesci, associazione cattolica maggiormente rappresentativa degli scout in Italia, all’esposizione milanese. Il testo (leggi qui il documento integrale) si rivolge a tutti i capi, le guide e scout invitandoli a “non prestarsi a sostenere la macchina Expo con il proprio lavoro gratuito, né a titolo personale né tantomeno in uniforme, e nemmeno con l’acquisto del biglietto”. Il lungo documento che circola in rete titola “Ritiriamo l’adesione di Agesci a Expo 2015″ e il messaggio risulta chiaro già nella premessa: “Ricevendone la notizia è stato spontaneo interrogarci su cosa avesse in comune il megaevento con la proposta educativa scout: nel confrontare l’immagine che di esso si va definendo con i punti del nostro Patto Associativo vi abbiamo a fatica scorto delle affinità“.
L’accordo siglato tra Agesci ed Expo 2015 prevede che gli scout operino nel ruolo di volontari nel corso dell’evento, fattore non gradito dai promotori della contestazione: “Per noi, declinare il servizio come lavoro gratuito per gli utili di Expo SPA vuol dire da un lato svilire il servizio, mercificandolo, dall’altro svilire il lavoro, annullandone il giusto riconoscimento a livello retributivo e avvicinandolo preoccupantemente alla schiavitù volontaria”. La petizione utilizza le parole del canto scout per eccellenza – traduzione del brano francese “Ensemble” di William Lemit – “Insieme” per trasmettere il punto di vista dei promotori: “Insieme abbiamo marciato un dì, per strade non battute”. I creatori del documento sostengono che “la strada di Expo è battuta da abbastanza soggetti spiacevoli perché valga la pena di non seguirli e di non legittimarli con la nostra presenza”, definendo l’adesione di Agesci a Expo 2015 “una bruttissima pagina dello Scautismo” ed esortando gli scout a “seguire le ‘strade non battute’ dello sforzo quotidiano di portare avanti attività che alimentino le competenze, le aspirazioni, la responsabilità, la capacità di fare scelte nel e per la propria vita”.
Gli scout si domandano quale sia il nesso tra Agesci e Expo 2015. Gli stessi che nel mese di marzo si sono domandati cosa c’entrasse l’Agesci con la Marina militare, dopo che aveva siglato un protocollo di collaborazione ritenuto “controverso” – trattandosi di una forza armata – dai suoi membri. Agesci dal canto suo spiega in un documento ufficiale l’adesione a Expo 2015: “Per la prima volta nella storia le organizzazioni della società civile potranno partecipare all’esposizione. Un’opportunità che lo scoutismo vuole cogliere come occasione educativa. D’altronde i temi dell’esposizione universale (educazione, ambiente, alimentazione) sono parte strutturale della proposta di guidismo e scautismo”. Una presa di posizione non condivisa dagli scout dell’associazione, che in Italia conta oltre 180mila iscritti, e che si aggiunge ai motivi di contrasto tra la base e i vertici di Agesci, dopo l’evidente scontro dell’ottobre scorso quando gli scout disertarono l’ordine di non aderire alla marcia per la pace Perugia-Assisi.