Sergio Marchionne ha annunciato recentemente una nuova politica retributiva che crea un rapporto diretto tra azienda e dipendenti. Landini: "Sindacato corporativo inevitabile"
“Le sigle sindacali sono troppe. Sarà bene che i sindacati partecipativi trovino un’intesa, una sorta di joint venture“. È la proposta di Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic, che ha scritto alla Fim-Cisl proponendo l’avvio di una trattativa “per definire un patto federativo, peraltro già esistente tra Fismic e Quadri”. L’idea giunge a seguito dell’annuncio dell’ad di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, di una partecipazione dei 48mila dipendenti della casa automobilistica che lavorano in Italia ai risultati del gruppo con premi legati all’andamento dell’azienda. La nuova politica retributiva crea un rapporto diretto tra azienda e dipendenti e rischia di rendere inutile il sindacato.
“I sindacati nel nostro Paese sono un residuo degli anni Cinquanta. Per affrontare il futuro servono strumenti nuovi. In Fca esistono un sindacato maggioritario, che è quello partecipativo, e uno minoritario, che è quello antagonista, la Fiom. Serve un’intesa“, sono le considerazioni del segretario generale di Fismic. Il progetto – che riguarderebbe i soli sindacati firmatari del contratto Fiat Chrysler (Fim, Uilm, Fismic, Quadri e Ugl) ed escluderebbe quindi la Fiom – ha ottenuto il consenso di Marco Bentivogli, segretario generale di Fim: “Siamo disponibili a costruire un processo per una grande e forte coalizione sindacale, autonoma dalla politica, dalle aziende, vicina ai lavoratori e radicata nelle fabbriche. Non è più rinviabile. La proliferazione di innumerevoli sigle sindacali in ogni settore ha indebolito la forza complessiva di tutto il sindacato”. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, liquida invece la proposta di Di Maulo: “Non c’è niente che ci unisce con la Fismic, non condivido una virgola delle sue azioni e delle sue posizioni. È il desiderio di Fca ed è di quei desideri che non potranno mai essere realizzati“.
L’idea proposta da Di Maulo non lascia indifferente Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, che definisce “inevitabile” la creazione di un sindacato corporativo. “La contraddizione – commenta Landini – è dei sindacati confederali che stanno affossando il contratto nazionale e l’esistenza stessa del sindacato. Come fanno ad accettare una logica di questo genere? Il sindacato confederale rappresenta tutti i lavoratori e deve tutelare tutti, non ridursi a un ruolo puramente aziendalista e corporativo come sta accadendo in Fca”.