Silvio Berlusconi non è più “tecnicamente immortale“, come sostenuto per anni dal suo medico personale, lo scomparso Umberto Scapagnini. E ad attestare la mortalità del leader di Fi sono i suoi stessi avvocati. Quelli che lo rappresentano nella causa di divorzio da Veronica Lario. Come rivela La Stampa, infatti, martedì pomeriggio i legali dell’ex premier, in udienza davanti al presidente del Tribunale di Monza, hanno esposto le ragioni per cui chiedono che l’assegno mensile da versare alla ex consorte venga ridotto rispetto agli attuali 1,4 milioni al mese. Chiedono che il calcolo venga effettuato non sulla base dell’aspettativa di vita della 59enne al secolo Miriam Bartolini, bensì ma su quella del 79enne B.. Stimata in “10-15 anni“.
Calcolo prudenziale che non farà certo piacere all’ex Cavaliere da sempre ancorato al miro dell’eterna giovinezza e attualmente affiancato, almeno stando alle cronache ufficiali, da una giovane fidanzata, Francesca Pascale. Ma tant’è, quando in ballo c’è un esborso potenziale che potrebbe salire da 250 milioni complessivi a mezzo miliardo di euro non si può andare per il sottile. Così come, in un altro processo – quello per prostituzione minorile con al centro il caso Ruby – non è andato per il sottile un altro difensore di Berlusconi, Franco Coppi, che durante l’arringa in Cassazione ha ammesso che ad Arcore avvenivano “fatti di prostituzione con compensi”.